I discorsi di Papa Francesco sul diritto penale: un'eredità di giustizia e dignità umana
- Luca Baj
- 27 apr
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Papa Francesco, scomparso il 23 aprile 2025, ha lasciato una profonda eredità anche nel campo del diritto penale, grazie ai discorsi pronunciati durante il suo pontificato, oggi riletti e commemorati in molte sedi accademiche e istituzionali. In particolare, i suoi interventi rivolti all'Associazione Internazionale di Diritto Penale continuano a rappresentare punti di riferimento fondamentali per il dibattito contemporaneo su giustizia, pena e dignità umana.
Nei suoi discorsi, Papa Francesco aveva ribadito alcuni principi essenziali della sua visione della giustizia penale: la centralità della persona, la funzione rieducativa della pena, il rifiuto assoluto della pena di morte e l'opposizione alla pena perpetua.
Uno dei cardini del suo insegnamento è stato il netto rifiuto della pena di morte, dichiarata "inammissibile" in ogni circostanza. Nessuna condizione, sottolineava il Papa, può giustificare l'eliminazione di una vita umana. Questa posizione si inserisce nella più ampia riforma dottrinale che Francesco promosse nel 2018 con la modifica del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Altra tematica fortemente evidenziata nei suoi interventi fu la critica alla pena perpetua, definita "una pena di morte nascosta". Secondo Francesco, l'ergastolo priva l'essere umano della speranza, contraddicendo la funzione autentica della pena, che deve essere sempre rieducativa e orientata alla reintegrazione sociale.
Papa Francesco aveva inoltre condannato con forza il "populismo penale", ammonendo contro l'uso strumentale della giustizia a fini politici o mediatici. Aveva esortato i giuristi a difendere l'autonomia del diritto penale e a garantire il rispetto del giusto processo, denunciando ogni forma di "pena mediatica" che viola la presunzione di innocenza.
Un altro aspetto centrale dei suoi discorsi riguardava i crimini dei potenti e delle istituzioni. Il Papa ricordava che la giustizia non può limitarsi a perseguire i reati dei più deboli, ma deve saper affrontare anche i crimini economici, ambientali e contro l'umanità, spesso perpetrati da soggetti privilegiati e difficili da raggiungere.
Infine, Papa Francesco aveva invitato la comunità giuridica internazionale a riflettere sulle nuove sfide poste dai "diritti emergenti", come il diritto a un ambiente sano e la protezione dei dati personali, sollecitando una risposta penale capace di difendere efficacemente la dignità umana anche nelle questioni più attuali.
Oggi, a pochi giorni dalla sua scomparsa, i discorsi di Papa Francesco vengono ripresi come un'eredità preziosa: un appello a costruire una giustizia più umana, capace di riconoscere sempre la centralità e l'inviolabilità della persona, anche nelle situazioni più difficili.
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