Ericsson accelera sulla ricerca 6G e sperimenta nuovi servizi per l’America’s Cup
- piscitellidaniel
- 14 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Ericsson ha presentato i nuovi progetti di ricerca dedicati al 6G, con una forte componente applicativa che trova un banco di prova d’eccezione nella prossima edizione della America’s Cup. L’azienda svedese, già protagonista nello sviluppo e nella diffusione delle reti 5G, si prepara alla generazione successiva delle comunicazioni mobili puntando su applicazioni sperimentali in contesti reali. Le regate veliche diventano così un laboratorio tecnologico per testare le potenzialità delle reti di nuova generazione in termini di latenza, capacità di calcolo distribuita e gestione dei dati in condizioni ambientali estreme.
Il 6G non rappresenta un semplice potenziamento delle reti esistenti, ma un cambiamento radicale nell’architettura e nelle funzioni della connettività. Ericsson punta su una rete “intelligente” e autonoma, capace di combinare comunicazione, sensori, intelligenza artificiale e calcolo ad alte prestazioni in modo integrato. La nuova infrastruttura dovrà essere in grado di percepire e adattarsi all’ambiente circostante, trasformando le stazioni radio e le antenne in nodi capaci di elaborare dati e fornire servizi avanzati direttamente all’origine.
La collaborazione con la America’s Cup offre ad Ericsson l’occasione di sperimentare questa tecnologia in uno scenario reale, caratterizzato da condizioni di mobilità estrema e requisiti tecnici molto stringenti. Le barche impegnate nella competizione saranno dotate di sensori e sistemi di comunicazione avanzati, con trasmissione continua di dati relativi a velocità, traiettorie, vento e assetto delle vele. Le reti 6G dovranno garantire tempi di risposta quasi istantanei, connessioni stabili e capacità di calcolo distribuito in mare aperto, sfruttando soluzioni di edge computing e comunicazione satellitare.
L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia che vede Ericsson impegnata nel coordinamento di diversi progetti europei di ricerca sul 6G. L’azienda partecipa al consorzio Deterministic6G, finanziato dall’Unione Europea, volto a definire gli standard tecnici per reti con latenze garantite e affidabilità totale. La società lavora inoltre su tecnologie di “sensing integrato”, ovvero reti che non si limitano a trasmettere informazioni ma sono in grado di raccogliere dati ambientali e comportamentali, aprendo prospettive in ambiti come la sicurezza, la robotica e i trasporti autonomi.
Nel caso della America’s Cup, queste capacità permetteranno di creare una rete sensoriale distribuita in mare, in grado di monitorare in tempo reale la posizione delle imbarcazioni, le condizioni meteo e i movimenti dell’acqua, garantendo comunicazioni sincronizzate tra i team, le piattaforme di regia e i sistemi di sicurezza. Ericsson mira a dimostrare come le reti 6G possano trasformarsi in infrastrutture “percettive”, in grado di gestire non solo il traffico dati ma anche la rilevazione di eventi e la previsione dei comportamenti fisici dell’ambiente.
La sperimentazione sulle regate sarà anche un test per la robustezza delle reti in ambienti ostili. Le apparecchiature dovranno funzionare in condizioni di umidità, vibrazioni e interferenze continue, mantenendo stabilità e prestazioni elevate. Il 6G introdurrà inoltre l’uso di frequenze millimetriche e sub-terahertz, che consentiranno capacità di trasmissione molto superiori ma richiederanno soluzioni innovative per la propagazione del segnale in contesti aperti e variabili come quelli marini.
La presenza di Ericsson alla America’s Cup non è solo un’operazione di visibilità, ma una tappa di un percorso di ricerca che coinvolge università, centri di innovazione e partner industriali. La società svedese collabora con istituti europei per la definizione delle tecnologie fotoniche, per lo sviluppo di chipset dedicati e per la creazione di protocolli che permettano la convergenza tra comunicazione e calcolo distribuito. L’obiettivo è arrivare a un ecosistema 6G operativo entro il 2030, ma con applicazioni sperimentali già nei prossimi anni.
Il legame tra sport e tecnologia diventa così un acceleratore per la ricerca industriale. Le regate veliche rappresentano un ambiente ideale per testare l’interazione tra dati, connettività e intelligenza artificiale. La trasmissione simultanea di immagini ad alta definizione, la gestione dei flussi di telemetria e l’analisi predittiva delle condizioni di gara sono applicazioni che anticipano le potenzialità del 6G anche in altri settori: dalla logistica marittima alla sicurezza in mare, fino al controllo remoto di infrastrutture offshore.
Ericsson sta delineando il ruolo del 6G come infrastruttura distribuita, dinamica e sostenibile, dove le reti diventano un ecosistema sensibile e interattivo. L’esperienza maturata nel 5G costituisce la base tecnica, ma il salto di paradigma riguarda la capacità delle nuove reti di essere autonome, adattive e intelligenti. L’azienda lavora su una visione in cui la comunicazione non è più solo scambio di informazioni, ma connessione tra mondo fisico e digitale attraverso piattaforme integrate e ad altissima efficienza energetica.
Il progetto legato alla America’s Cup si inserisce in questa traiettoria di evoluzione e offre un campo di sperimentazione unico, dove prestazioni tecnologiche e sfida sportiva convergono per testare la prossima generazione della connettività globale.

Commenti