E' contenuto nell'analisi di Ismea presentata durante l'evento con la Rete rurale nazionale 'Le sfide globali del made in Italy agroalimentare', come il cresce. Nel 2020, ha messo a segno una crescita del 3,2%, in controtendenza rispetto al resto dell'economia che ha segnato -9,1%. Nel rapporto vengono analizzati un gruppo di 20 prodotti che con quasi 28 miliardi di euro, rappresenta il 53% del valore totale dell'export nel 2021.I primi cinque sono vini in bottiglia, paste alimentari secche, tabacco lavorato, formaggi stagionati e prodotti della panetteria e pasticceria. Anche nel 2022, pasta, formaggi freschi e grattugiati, pomodori pelati, polpe e passate, riso, caffè, acque minerali e spumanti sono tra i prodotti che registrano i maggiori aumenti delle esportazioni, con variazioni in valore comprese tra il +19,4% degli spumanti e il +38,4% della pasta, positive anche quelle delle quantità. Per quanto riguarda i comparti merceologici, dei 24 che compongono i flussi di scambio complessivi, appena 6 di essi (bevande, derivati dei cereali, latte e derivati, preparazioni di ortaggi e frutta, frutta, e altre preparazioni alimentari) catturano nel 2021 più di due terzi del valore complessivo e pesano singolarmente più del 5% sulle esportazioni totali. A crescere di più nel periodo 2017-21 sono stati salse, sughi, minestre e gelati (+9,1% medio annuo); derivati dei cereali (+7,8%); latte e derivati (+8,2%); inferiore alla media frutta (+1,2%), ortaggi (+4,1%) derivati ortofrutticoli (+4,9%) e carni (+2,5%).
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