Storica visita di San Marino in Vaticano: un incontro che rafforza i legami in vista del Giubileo 2025
- piscitellidaniel
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La Repubblica di San Marino ha compiuto una visita ufficiale in Vaticano che resterà nella memoria come un evento di grande valore simbolico e diplomatico. La delegazione sammarinese, guidata dai Capitani Reggenti, ha incontrato Papa Francesco per rinnovare un legame secolare tra il piccolo Stato e la Santa Sede, in un momento cruciale per la Chiesa e per l’Europa, alla vigilia del Giubileo del 2025. L’incontro, svoltosi nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, ha rappresentato non solo un gesto di vicinanza spirituale, ma anche un atto di cooperazione culturale e istituzionale in un contesto internazionale segnato da crisi globali e da una crescente ricerca di punti di riferimento morali e politici condivisi.
Papa Francesco ha accolto i Capitani Reggenti con parole di profonda amicizia, sottolineando il ruolo storico di San Marino come modello di libertà civile e di convivenza pacifica tra popoli. Il Pontefice ha ricordato come la piccola repubblica, nata nel IV secolo d.C., abbia saputo mantenere nei secoli la propria indipendenza senza ricorrere alla forza, fondando la sua identità su valori di solidarietà, accoglienza e rispetto reciproco. Nel corso del colloquio, il Papa ha richiamato l’importanza di mantenere viva la dimensione spirituale della politica e di promuovere, anche nelle istituzioni civili, una cultura del dialogo e della pace.
La visita assume un significato particolare in vista del prossimo Giubileo, evento che porterà a Roma milioni di pellegrini da tutto il mondo. San Marino, con la sua tradizione religiosa e il suo patrimonio culturale, parteciperà attivamente all’Anno Santo, promuovendo iniziative spirituali e culturali destinate a rafforzare il legame con la Chiesa cattolica e con i Paesi vicini. Tra i temi affrontati durante l’incontro figurano la tutela del patrimonio religioso, la cooperazione internazionale nel campo della solidarietà e l’impegno congiunto per la promozione della pace e dei diritti umani.
La delegazione sammarinese ha consegnato al Pontefice una lettera ufficiale nella quale si ribadisce la volontà di collaborare con la Santa Sede nella costruzione di una società più giusta e sostenibile. I Capitani Reggenti hanno espresso gratitudine per il sostegno costante che il Vaticano ha offerto alla Repubblica nelle iniziative umanitarie e nei programmi educativi e culturali. Hanno inoltre sottolineato il valore del dialogo interreligioso come strumento per affrontare le sfide del presente, in particolare quelle legate alla migrazione, alla crisi climatica e alla tutela della dignità umana.
Durante la visita, è stato ricordato anche il legame storico che unisce San Marino e la Chiesa. Fin dalle origini, la piccola repubblica ha mantenuto un rapporto di amicizia e rispetto con la Santa Sede, fondato su principi di libertà religiosa e di autonomia istituzionale. La sua Costituzione, risalente al 1600, è una delle più antiche ancora in vigore e garantisce piena libertà di culto, configurando un equilibrio tra tradizione cristiana e principi laici dello Stato. Questo modello, riconosciuto a livello internazionale, rappresenta un esempio di armonia tra fede e civiltà giuridica, che Papa Francesco ha voluto sottolineare come testimonianza viva di un cristianesimo aperto e dialogante.
La visita ufficiale ha previsto anche un incontro tra i rappresentanti sammarinesi e il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, durante il quale sono stati affrontati temi legati alla diplomazia e alla cooperazione culturale. È stata ribadita l’importanza di consolidare le relazioni bilaterali tra i due Stati, che si basano su accordi di amicizia e su una collaborazione attiva in diversi ambiti, dalla tutela dei beni artistici alla promozione di iniziative sociali e caritative. Entrambe le parti hanno espresso la volontà di rafforzare la presenza di San Marino nelle attività del Giubileo, con la creazione di spazi dedicati all’accoglienza dei pellegrini e alla valorizzazione del patrimonio religioso europeo.
In occasione dell’incontro, il Pontefice ha benedetto una rappresentanza di cittadini sammarinesi presenti all’udienza, invitandoli a essere “testimoni di speranza e custodi della pace”. Papa Francesco ha poi rivolto un messaggio particolare ai giovani della Repubblica, incoraggiandoli a non cedere alla logica dell’indifferenza e a farsi promotori di solidarietà nel segno dei valori cristiani. Le parole del Papa sono state accolte con profonda emozione dai membri della delegazione, che hanno espresso la volontà di rafforzare la cooperazione tra le istituzioni religiose e quelle civili nella promozione di una cultura del rispetto e della responsabilità collettiva.
Uno dei momenti più significativi della giornata è stato lo scambio dei doni ufficiali. I Capitani Reggenti hanno offerto al Pontefice un’opera d’arte realizzata da artigiani sammarinesi, simbolo del legame tra tradizione e innovazione, mentre Papa Francesco ha donato una medaglia commemorativa del suo pontificato e alcuni testi sul tema della fratellanza universale. Questo gesto, di forte valore simbolico, ha voluto rappresentare la continuità del dialogo tra i due Stati e la volontà di costruire ponti di collaborazione spirituale e culturale.
La visita di San Marino in Vaticano si inserisce in un momento storico in cui la Chiesa si prepara ad affrontare sfide globali complesse. Il Giubileo del 2025, con il suo tema “Pellegrini di speranza”, richiama l’esigenza di rinnovare la fede e di promuovere la solidarietà tra i popoli. In questo contesto, la presenza della più antica repubblica del mondo acquista un valore simbolico profondo: rappresenta la possibilità di coniugare la fede con la democrazia, la tradizione con la modernità, la spiritualità con l’impegno civile.
La giornata si è conclusa con una celebrazione religiosa nella Basilica di San Pietro, alla quale hanno partecipato numerosi fedeli sammarinesi, religiosi e rappresentanti delle comunità cattoliche italiane. La cerimonia ha suggellato un incontro che non è soltanto un atto protocollare, ma una riaffermazione del ruolo di San Marino come ponte tra la spiritualità e le istituzioni civili, un modello di cooperazione tra due realtà che, pur nella loro diversità, condividono gli stessi ideali di pace, dignità e libertà.

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