Le grandi banche USA pronte a sfidare le criptovalute con una stablecoin congiunta
- Martina Migliorati
- 28 mag
- Tempo di lettura: 2 min

Le principali banche commerciali degli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di creare una stablecoin congiunta, con l’obiettivo di contrastare la crescente concorrenza del settore delle criptovalute e rafforzare il proprio ruolo nei pagamenti digitali.
Tra gli istituti coinvolti figurano JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup, Wells Fargo, oltre a Early Warning Services, operatore della piattaforma Zelle, e Clearing House, che gestisce una rete di pagamenti in tempo reale. Il progetto è ancora in una fase iniziale e concettuale, e la sua realizzazione dipenderà anche dall’evoluzione del quadro normativo sulle stablecoin.
Un elemento cruciale è il contesto politico: il ritorno di Donald Trump alla presidenza potrebbe favorire un’apertura regolamentare verso le stablecoin, accelerando la necessità per le banche di strutturarsi in modo competitivo rispetto a big tech e retailer intenzionati a lanciare proprie valute digitali.
Le stablecoin sono strumenti utilizzati nei mercati delle criptovalute come equivalenti digitali del denaro: il loro valore è ancorato a valute fiat, come il dollaro, e sono garantite da riserve liquide o titoli del Tesoro USA. Offrono velocità e stabilità, rendendole adatte anche a usi tradizionali, come i pagamenti transfrontalieri. Tuttavia, restano dubbi sulla sicurezza e regolamentazione di questi strumenti.
Il settore bancario, dopo anni di restrizioni normative, cerca ora di recuperare terreno. Il Wall Street Journal ha riportato che diverse società cripto stanno valutando la richiesta di licenze bancarie, incoraggiate dal disegno di legge Genius Act, attualmente in discussione al Senato. Questo testo normativo, pur introducendo limiti per le società non finanziarie, non le esclude del tutto dall’emissione di stablecoin, suscitando preoccupazioni nel settore bancario.
Nel frattempo, anche la famiglia Trump è entrata nel settore con l’annuncio, lo scorso marzo, del lancio di una stablecoin da parte della World Liberty Financial, accompagnata da una moneta meme e iniziative promozionali pubbliche.
L’idea di un consorzio tra grandi banche consentirebbe anche ad altri istituti di adottare la stablecoin, offrendo una piattaforma condivisa per integrare la finanza tradizionale con strumenti digitali. Alcune banche regionali stanno valutando iniziative autonome, anche se la complessità operativa rende il progetto più accessibile ai grandi attori.
Questa possibile alleanza tra i colossi di Wall Street segna un avvicinamento storico tra finanza istituzionale e innovazione cripto. Le stablecoin si configurano sempre più come il punto di contatto tra due mondi finora separati, e la loro adozione da parte delle banche potrebbe ridefinire il futuro del sistema finanziario globale.
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