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Lavoro: ad aprile disoccupazione al 5,9%, occupazione stabile e inattivi in aumento

Nel mese di aprile 2025, il mercato del lavoro italiano ha registrato un ulteriore calo del tasso di disoccupazione, che si è attestato al 5,9%. Il dato, diffuso dall’Istat il 3 giugno, rappresenta una flessione di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo, quando il tasso era al 6,1%. Il numero complessivo di persone in cerca di lavoro è diminuito di 41.000 unità in un solo mese, portando il totale dei disoccupati a poco più di 1,4 milioni. Il calo è particolarmente significativo per le donne (-1,9%) e per gli individui tra i 25 e i 34 anni (-4,2%), mentre rimane stabile tra gli uomini e nella fascia d’età 35-49 anni.


Il numero degli occupati, secondo le stime dell’Istituto, è rimasto sostanzialmente stabile (+0,0%) rispetto al mese precedente, attestandosi a circa 23,8 milioni di persone. Si registra tuttavia un leggero calo tra le donne e tra gli over 50, parzialmente compensato da un lieve aumento tra gli uomini e i lavoratori sotto i 34 anni. Il tasso di occupazione scende di un decimo di punto, passando dal 62,8% di marzo al 62,7% di aprile. Il numero di occupati è comunque in aumento rispetto al trimestre precedente (+96mila, pari a +0,4%) e soprattutto rispetto all’aprile 2024, con un incremento di 282mila unità (+1,2%).


Un dato in controtendenza riguarda l’aumento degli inattivi: ad aprile il numero di persone tra i 15 e i 64 anni che non lavorano e non cercano un impiego è salito dello 0,3%, pari a 39.000 unità in più rispetto a marzo. Il tasso di inattività torna così al 33,2%, un livello che interrompe la discesa degli ultimi mesi. L’aumento si registra in particolare tra le donne e tra gli over 50. Sul piano strutturale, resta alta la quota di inattivi nel Mezzogiorno, dove si concentrano ancora difficoltà di accesso al mercato del lavoro, in particolare per i giovani.


Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è sceso al 19,2%, in calo di 1,2 punti percentuali rispetto a marzo (20,4%). Anche se resta ancora distante dai livelli medi europei, il dato rappresenta un miglioramento significativo rispetto al periodo pandemico e post-pandemico, quando la disoccupazione giovanile superava stabilmente il 23-24%. Il miglioramento è legato soprattutto a una maggiore domanda di lavoro stagionale e all’incremento dell’occupazione nei servizi turistici e nella ristorazione, che hanno registrato un’accelerazione in vista della stagione estiva.


Nel complesso, la dinamica del mercato del lavoro evidenzia una sostanziale stabilità, ma emergono segnali di rallentamento nella dinamica dell’occupazione rispetto al primo trimestre dell’anno. Secondo l’Istat, su base annua l’occupazione cresce soprattutto tra i dipendenti permanenti, mentre risultano in calo i lavoratori autonomi (-0,6%) e quelli a termine (-0,8%). I lavoratori permanenti sono aumentati di 367.000 unità rispetto ad aprile 2024, a fronte di una diminuzione di 34.000 autonomi e 51.000 a termine.


Resta centrale la questione della qualità del lavoro e dei salari. Nonostante l’incremento occupazionale, i salari reali faticano a recuperare terreno rispetto all’inflazione accumulata tra il 2022 e il 2023. Secondo gli ultimi dati Inps e Istat, l’adeguamento salariale si sta rivelando insufficiente per riportare il potere d’acquisto delle famiglie ai livelli pre-crisi, in particolare per i lavoratori più giovani e per quelli impiegati nel settore dei servizi a bassa qualifica. Le retribuzioni medie mostrano ancora un differenziale negativo soprattutto nel Mezzogiorno e tra le donne, dove il gender pay gap resta marcato.

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