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Inflazione USA in rallentamento a marzo: aumento del 2,4%, sotto le attese

Nel mese di marzo 2025, l'inflazione negli Stati Uniti ha registrato un incremento del 2,4% su base annua, segnando una decelerazione rispetto al 2,8% di febbraio e risultando inferiore alle previsioni degli analisti che stimavano un aumento del 2,6%.  Questo rallentamento rappresenta il livello più basso degli ultimi quattro anni e offre un momentaneo sollievo all'amministrazione del presidente Donald Trump, attualmente impegnata in complesse dinamiche commerciali internazionali.​


Dettagli sui dati dell'inflazione

Secondo il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, l'Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) ha registrato una diminuzione dello 0,1% su base mensile a marzo, dopo un aumento dello 0,2% a febbraio.  Questo calo è stato in gran parte attribuito alla significativa riduzione dei prezzi della benzina, scesi del 6,3% rispetto al mese precedente. Anche il settore dei trasporti ha contribuito alla diminuzione, con una riduzione del 5,3% delle tariffe aeree.  Al contrario, i prezzi dei generi alimentari hanno continuato a salire, con un aumento dello 0,4% nel mese e del 3% su base annua.


L'inflazione core, che esclude le componenti volatili di cibo ed energia, ha mostrato un incremento dello 0,1% su base mensile e del 2,8% su base annua, il livello più basso dal marzo 2021.  Questo indica una moderazione delle pressioni inflazionistiche sottostanti nell'economia statunitense.​


Implicazioni delle politiche commerciali

Nonostante il rallentamento dell'inflazione, gli analisti avvertono che i recenti sviluppi nelle politiche commerciali potrebbero invertire questa tendenza nei prossimi mesi. All'inizio di aprile, l'amministrazione Trump ha annunciato un aumento dei dazi sulle importazioni cinesi al 125%, una mossa che potrebbe incrementare i costi per i consumatori americani e alimentare nuove pressioni inflazionistiche.  Sebbene alcuni dazi siano stati temporaneamente sospesi, l'incertezza rimane elevata, e gli effetti completi di queste misure non si sono ancora manifestati nei dati economici di marzo.​


Reazioni dei mercati e prospettive future

I mercati finanziari hanno reagito con volatilità alle notizie sulle nuove tariffe e ai dati sull'inflazione. Dopo un iniziale sollievo per il rallentamento dell'inflazione, le preoccupazioni riguardo all'impatto dei dazi hanno portato a oscillazioni nei principali indici azionari. La Federal Reserve, nel frattempo, osserva attentamente l'evoluzione della situazione, con il prossimo incontro di politica monetaria previsto per maggio. Gli economisti prevedono che la banca centrale manterrà invariati i tassi di interesse nel breve termine, monitorando l'impatto delle tensioni commerciali sull'economia e sull'inflazione.

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