Dalla ricerca in laboratorio alle linee di produzione: Intervista al prof. Giulio Cerullo
- Luca Brivio
- 27 set
- Tempo di lettura: 3 min

Abbiamo intervistato Giulio Cerullo, professore ordinario di fisica sperimentale al Politecnico di Milano. Da più di 30 anni si dedica allo studio della luce, ma la sua non è la storia di un semplice ricercatore: dai suoi progetti sono nate infatti ben due startup, Nireos e Cambridge Raman Imaging.
Da tesista a ricercatore: come scopre il mondo dei laser ultraveloci?
Il prof. Cerullo inizia la sua carriera con una laurea in Ingegneria Elettronica e poi grazie ad una breve esperienza negli Stati Uniti conosce il mondo dei laser ultraveloci, ossia che operano su scale temporali ridottissime (Femtosecondi, ovvero milionesimi di miliardesimi di secondo).
Da lì nasce la passione per la ricerca, che negli anni lo aiuta a costruire uno dei laboratori di ottica più avanzati al mondo, e a guidare progetti di ricerca, sempre nel campo dell'ottica, dal valore complessivo di oltre 5 milioni di euro.
La prima esperienza imprenditoriale: Nireos
Le telecamere tradizionali, come l'occhio umano, raccolgono le misurazioni di tre frequenze specifiche (rosso, verde, blu) per trasmettere il colore di ogni singolo pixel.
Nireos, la prima azienda avviata dal prof. Cerullo, invece, si propone di creare un nuovo tipo di sensore, in grado di rilevare la riflettanza del materiale alle singole frequenze dello spettro visivo e infrarosso (Hyperspectral imaging). In questo modo, è possibile caratterizzare non solo il colore di un oggetto, ma anche i materiali specifici che lo compongono.
La microscopia Raman e Cambridge Raman Imaging
La microscopia Raman Coerente non è un concetto innovativo: essa ha sempre permesso, nei laboratori di fisica dotati di questo strumento a laser ultraveloci, di caratterizzare ed analizzare i processi metabolici che avvengono all'interno dei tessuti. Tale strumento però non veniva utilizzato su larga scala a causa della continua necessità di calibrazione da parte di un esperto e del costo dello strumento.
Cambridge Raman Imaging SRL, la seconda azienda fondata dal professore in stretta collaborazione con un team di Cambridge, ha introdotto un'innovazione brevettata che permette di ridurre estremamente il costo e la complessità d'uso del microscopio Raman, rimuovendo la necessità di calibrarlo costantemente.
Il sogno dell'azienda sarebbe quello di utilizzare la tecnologia all'interno degli interventi neurochirurgici, per riuscire a meglio mappare i confini dei tumori e ad intervenire in maniera più efficace, eliminando i rischi di danneggiamento del tessuto sano e i rischi di ricadute dopo l'operazione a causa delle sezioni di tumore non rimosse.
Le applicazioni della tecnologia sono però molto più ampie, e ad oggi lo strumento è già in commercio al fine di rilevare quantità e qualità di molecole organiche artificiali presenti in acqua, cibo e creature marine (le c.d. microplastiche), ma è anche utilizzato per la ricerca farmaceutica. La sperimentazione per l'applicazione medica è ancora alle prime fasi, ma è ancora il sogno più grande del professore e di tutto il suo team.
Una vita da ricercatore
Abbiamo voluto terminare l'intervista chiedendo al professore quale fosse la gratificazione più grande di una vita da ricercatore. Egli ci ha confessato che, nonostante l'età, non vive assolutamente il lavoro come un peso: lavorare con i giovani, per di più su un campo che conosce da oltre trent'anni, gli dà una soddisfazione immensa e lo aiuta a mantenere una mente ancora giovane e flessibile. Inoltre è convinto che la ricerca può e deve uscire dai confini accademici: Può diventare un’impresa, generare ricavi, creare posti di lavoro e allo stesso tempo contribuire a risolvere problemi globali: dalla salute pubblica alla sostenibilità ambientale.
Ed è proprio questa la lezione più preziosa: dietro ogni laser, ogni microscopio e ogni startup c’è la convinzione che la scienza non sia fine a sé stessa, ma uno strumento per migliorare la vita delle persone.




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