16 novembre 2025
- Luca Baj

- 1 giorno fa
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Cassazione civile – massimario
Compensi dell’avvocato e cumulo tra civile e penalePrincipio: la domanda cumulativa con cui il difensore chiede i compensi per l’attività svolta in distinti processi civili e penali va trattata con il rito ordinario di cognizione, al fine di assicurare il doppio grado, e non con il rito speciale ex art. 14 d.lgs. 150/2011.Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile – ordinanzaData e numero: 8 ottobre 2025, n. 27063
Liquidazione dei compensi e collegialità del tribunalePrincipio: le controversie per la liquidazione dei compensi dell’avvocato soggette al rito ex art. 14 d.lgs. 150/2011 devono essere decise dal tribunale in composizione collegiale; è nulla la decisione assunta da giudici diversi da quelli che hanno partecipato alla discussione, in violazione dell’art. 276 c.p.c.Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile – ordinanzaData e numero: 6 ottobre 2025, n. 26812
Consulenza tecnica d’ufficio e contestazioniPrincipio: le contestazioni e i rilievi alla consulenza tecnica d’ufficio possono essere svolti anche in comparsa conclusionale e in appello, nel rispetto dei limiti derivanti dal contraddittorio e dai poteri officiosi del giudice.Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro – ordinanzaData e numero: 2 ottobre 2025, n. 26612
Sinistro stradale e presunzione di pari responsabilitàPrincipio: per superare la presunzione di pari responsabilità ex art. 2054 c.c. è necessario accertare una condotta gravemente colposa di uno dei conducenti, tale da rendere di fatto impossibile all’altro qualsiasi manovra idonea a evitare l’evento; in difetto, non è legittimo imputare l’intero danno a un solo conducente.Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile – ordinanzaData e numero: 6 ottobre 2025, n. 26775
Sinistro con veicolo non identificatoPrincipio: in caso di incidente causato da veicolo non identificato risponde il Fondo di garanzia, ma restano fermi i criteri ordinari in tema di prova del fatto generatore e del nesso causale secondo le regole della responsabilità aquiliana.Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile – ordinanzaData e numero: 7 ottobre 2025, n. 26995
Responsabilità sanitaria e nesso causalePrincipio: nella responsabilità medica il giudizio causale deve considerare la condotta del sanitario, le linee-guida applicabili e la concreta incidenza dell’omissione o dell’errore sul danno lamentato, secondo il criterio del “più probabile che non”.Autorità: Corte di cassazione, sezione III civile – sentenzaData e numero: 6 ottobre 2025, n. 26798
Credito di valore e interessi INAILPrincipio: il credito vantato dall’INAIL verso il responsabile civile ha natura di credito di valore; ne consegue che la rivalutazione monetaria e gli interessi compensativi hanno funzione di reintegrazione del pregiudizio e non sono soggetti ai limiti dell’art. 1224 c.c. sugli interessi moratori.Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro – ordinanzaData e numero: 5 ottobre 2025, n. 26747
Legittimazione ad agire in materia previdenzialePrincipio: la legittimazione a proporre azioni in materia previdenziale spetta al soggetto titolare del rapporto assicurativo con l’ente, non potendo estendersi automaticamente a terzi che abbiano un mero interesse mediato alla prestazione.Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro – sentenzaData e numero: 7 ottobre 2025, n. 26958
Legittimazione processuale e giudice tributarioPrincipio: il difetto di legittimazione processuale va valutato secondo l’art. 81 c.p.c. ed è rilevabile d’ufficio, ma solo entro i limiti del thema decidendum definito dalle parti, senza che il giudice tributario possa sostituirsi all’amministrazione nel mutare la parte legittimata passiva.Autorità: Corte di cassazione, sezione lavoro – ordinanzaData e numero: 7 ottobre 2025, n. 26923
Fallimento e reclamo avverso sentenza revocatoriaPrincipio: nel giudizio di opposizione allo stato passivo, il reclamo avverso la sentenza che ha accolto l’azione revocatoria non può essere fondato su documenti contabili tardivamente prodotti se essi avrebbero dovuto essere esibiti già nella fase di merito, in applicazione delle preclusioni probatorie.Autorità: Corte di cassazione, sezione I civile – ordinanzaData e numero: 4 ottobre 2025, n. 26742
Servitù coattiva di passaggioPrincipio: ai fini dell’imposizione della servitù coattiva di passaggio ex art. 1051 c.c. il giudice deve accertare l’effettiva interclusione del fondo e la praticabilità di soluzioni alternative su fondi di terzi, bilanciando l’interesse del proprietario intercluso con il sacrificio imposto al fondo servente.Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile – ordinanzaData e numero: 8 ottobre 2025, n. 27050
Competenza per territorio in responsabilità extracontrattualePrincipio: in tema di responsabilità aquiliana, ai fini della competenza territoriale ex art. 20 c.p.c. il “luogo dell’evento dannoso” coincide con quello in cui si verifica il danno immediato e diretto, non con il luogo in cui si producono meri effetti riflessi della condotta.Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile – ordinanzaData e numero: 8 ottobre 2025, n. 27054
Mutuo solutorio e riparto del rischioPrincipio: il mutuo solutorio non è assistito da una causa esterna autonoma, ma realizza un riparto del rischio tra mutuante e mutuatario; la disciplina della nullità o inefficacia del rapporto sottostante non comporta automaticamente la caducazione del mutuo, che va esaminato secondo la sua propria causa di finanziamento.Autorità: Corte di cassazione, sezione II civile – ordinanzaData e numero: 8 ottobre 2025, n. 27036
Trust e legittimazione passiva nella cessione dei creditiPrincipio: in presenza di un trust privo di autonoma soggettività, la legittimazione passiva rispetto alle pretese creditorie resta in capo al soggetto che, pur agendo quale trustee, assume direttamente diritti e obblighi nel rapporto, non essendo configurabile un centro di imputazione distinto dal trustee stesso.Autorità: Corte di cassazione, sezione I civile – ordinanzaData e numero: 9 ottobre 2025, n. 27077
Giudici di merito – sezione civile
Responsabilità medica e danno differenziale da preesistente invaliditàPrincipio: nella liquidazione del danno da lesione dell’integrità fisica in presenza di invalidità preesistente, il danno biologico risarcibile va commisurato all’aggravamento differenziale, ottenuto confrontando la percentuale di invalidità complessiva post-evento con quella preesistente, applicando poi le ordinarie regole di personalizzazione.Autorità: Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione III civile – sentenzaData e numero: 16 settembre 2025, n. 2715
Occupazione senza titolo di bene immobile e danno figurativo (caso S. Maria Capua Vetere)Principio: il danno da occupazione senza titolo di un immobile va liquidato, a titolo di “danno figurativo”, con riferimento al valore locativo del bene usurpato, che il proprietario deve allegare e provare, anche mediante criteri presuntivi e parametri di mercato.Autorità: Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione III civile – sentenzaData e numero: 16 settembre 2025, n. 2715
Occupazione senza titolo di bene immobile e prova del danno (caso Roma)Principio: l’occupazione sine titulo di un immobile comporta, in difetto di prova di un pregiudizio ulteriore, un danno da mancato godimento quantificabile in via equitativa sulla base del valore locativo del bene, configurando un danno figurativo che non richiede la prova di una concreta locazione mancata.Autorità: Tribunale di Roma, sezione VI civile – sentenzaData e numero: 10 settembre 2025, n. 12453
Cassazione penale – massimario
Abuso dei mezzi di correzione e di disciplinaPrincipio: il reato di abuso dei mezzi di correzione o disciplina ex art. 571 c.p. presuppone l’uso immoderato di mezzi educativi per loro natura leciti; restano invece fuori dall’ambito applicativo della norma tutte le condotte connotate da violenza fisica o psichica, ancorché sorrette da finalità correttive, che integrano il diverso delitto di maltrattamenti ex art. 572 c.p.Autorità: Corte di cassazione, sezione VI penale – sentenzaData e numero: 2 settembre 2025, n. 30123
Giudici di merito – sezione penale
Molestie private: nozione di petulanza e di “biasimevole motivo”Principio: ai fini della configurabilità del reato di molestie ex art. 660 c.p., per “petulanza” si intende un modo di agire pressante, indiscreto e impertinente, che interferisce in modo sgradevole con la libertà e la quiete altrui; per “biasimevole motivo” ogni movente riprovevole in sé o in relazione alla qualità della persona molestata, idoneo a produrre effetti analoghi alla petulanza.Autorità: Tribunale di Torre Annunziata, sezione penale – sentenzaData e numero: 3 marzo 2025, n. 385
Resistenza a pubblico ufficiale e condotta tipicaPrincipio: il reato di resistenza a pubblico ufficiale ex art. 337 c.p. richiede una condotta aggressiva, violenta o minacciosa diretta a ostacolare il compimento di un atto doveroso e legittimo del pubblico ufficiale; restano fuori dall’area di tipicità le mere manifestazioni offensive o di disprezzo prive di effettiva capacità impeditiva o oppositiva.Autorità: Tribunale di Torre Annunziata, sezione penale – sentenzaData e numero: 28 febbraio 2025, n. 359

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