Wall Street chiude un mese volatile tra dazi, utili e segnali contrastanti
- piscitellidaniel
- 23 ore fa
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Venerdì, i principali indici di Wall Street hanno registrato pressioni al ribasso dopo che l'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha accusato la Cina di aver violato un accordo tariffario. Le sue dichiarazioni hanno alimentato nuove tensioni nella già delicata guerra commerciale tra Washington e Pechino, offuscando la conclusione di un mese altrimenti positivo per i mercati azionari.
Attraverso un post sulla piattaforma Truth Social, Trump ha sostenuto che la Cina avrebbe disatteso un’intesa bilaterale volta alla riduzione reciproca di tariffe e restrizioni sul commercio di minerali critici, e ha lasciato intendere la possibilità di un irrigidimento delle relazioni con il gigante asiatico.
Tuttavia, non ha fornito dettagli specifici su come sarebbe avvenuta tale violazione, alimentando incertezza e ridimensionando le speranze di una risoluzione duratura del conflitto commerciale tra le due maggiori economie globali.
Nel frattempo, i dati economici hanno mostrato che ad aprile la spesa dei consumatori statunitensi è cresciuta solo leggermente, con un incremento annuo del 2,1%, in calo rispetto al 2,3% registrato a marzo. La Federal Reserve monitora attentamente l’indice PCE dei prezzi per valutare il raggiungimento del suo obiettivo d’inflazione al 2%.
Nonostante le incertezze, gli operatori di mercato continuano a prevedere un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Fed già a settembre.
Nonostante le recenti perdite, sia il Nasdaq che l’S&P 500 si avviano a chiudere il mese con il miglior rendimento mensile dal novembre 2023. Anche il Dow Jones è sulla buona strada per registrare guadagni mensili, un risultato che non si vedeva da gennaio.
Il mese è stato caratterizzato da una forte volatilità, alimentata dalle dichiarazioni altalenanti di Trump in materia commerciale, che hanno mantenuto gli investitori in stato di allerta. Tuttavia, l’attenuarsi della sua retorica sui dazi, combinato con risultati societari superiori alle attese e dati sull’inflazione più contenuti, ha favorito un recupero dell’S&P 500 rispetto ai minimi toccati ad aprile. Attualmente, l’indice si trova circa il 4% al di sotto del record storico segnato a febbraio.
Alle 11:27 ET, il Dow Jones Industrial Average era salito di 4,66 punti, ovvero lo 0,01%, a 42.220,39, l'S&P 500 ha perso 8,94 punti, ovvero lo 0,15%, a 5.903,23 e il Nasdaq Composite ha perso 68,34 punti, ovvero lo 0,36%, a 19.107,53.
Nel frattempo, la maggior parte dei titoli megacap e growth ha registrato cali. Tra questi, Nvidia (NASDAQ: NVDA) ha perso il 2,5%, invertendo parte del forte rialzo seguito alla pubblicazione dei risultati trimestrali giovedì.
Sette degli 11 principali settori dell’S&P 500 hanno chiuso in ribasso, con l’energia e la tecnologia tra i comparti più penalizzati.
Nella seduta precedente, i mercati azionari statunitensi avevano inizialmente mostrato un andamento positivo dopo che la Corte per il commercio internazionale, nella serata di mercoledì, aveva emesso una sentenza che di fatto sospendeva gran parte delle tariffe entrate in vigore da gennaio, pur senza affrontare alcune imposte settoriali specifiche.
Tuttavia, giovedì una corte federale d'appello ha temporaneamente reintegrato la maggior parte di tali dazi, ordinando alle parti ricorrenti di presentare le proprie risposte entro il 5 giugno, mentre l’amministrazione dovrà replicare entro il 9 giugno.
Tra i principali movimenti della giornata, spicca Ulta Beauty (NASDAQ: ULTA), che ha guadagnato l’11,5% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni di utile annuale grazie a risultati trimestrali superiori alle attese.
In netto calo invece Regeneron Pharmaceuticals (NASDAQ: REGN), le cui azioni sono crollate di quasi il 20%. Il forte ribasso è arrivato dopo che il farmaco sperimentale per il trattamento della BPCO, comunemente nota come “polmone del fumatore”, non ha raggiunto gli obiettivi in una sperimentazione clinica avanzata, nonostante risultati positivi in un altro studio.
A livello di mercato, i titoli in calo hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 1,36 a 1 alla Borsa di New York e di 1,47 a 1 sul Nasdaq.
L’indice S&P 500 ha registrato 11 nuovi massimi e 2 nuovi minimi nelle ultime 52 settimane, mentre il Nasdaq Composite ha riportato 35 nuovi massimi e 60 nuovi minimi nello stesso intervallo.
Fonte: investing.com
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