Trump firma l’ordine esecutivo per centralizzare la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, avviando una nuova fase di controllo federale sulla tecnologia
- piscitellidaniel
- 20 ore fa
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Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che ridefinisce in modo radicale l’assetto normativo dell’intelligenza artificiale negli Stati Uniti, centralizzando a livello federale la supervisione e la regolamentazione di uno dei settori più strategici dell’economia globale. Il provvedimento stabilisce che tutte le principali decisioni relative allo sviluppo, all’uso e alla supervisione dei modelli di AI dovranno passare attraverso un’unica struttura coordinata dalla Casa Bianca, con l’obiettivo dichiarato di proteggere la sicurezza nazionale, limitare i rischi per la società e garantire che gli Stati Uniti rimangano leader nella competizione tecnologica internazionale. La decisione introduce un cambiamento profondo rispetto alla fase precedente, caratterizzata da un approccio più frammentato e affidato a differenti agenzie federali.
L’ordine esecutivo attribuisce alla Casa Bianca un ruolo centrale nella definizione degli standard di sicurezza e nei controlli sui modelli avanzati, imponendo che le aziende sviluppatrici di sistemi di intelligenza artificiale comunichino anticipatamente le proprie attività e forniscano dettagli sui modelli, sui dataset utilizzati e sui rischi individuati. Il governo intende in questo modo acquisire una visione completa dello sviluppo tecnologico, evitando lacune normative e riducendo la dipendenza dalle valutazioni interne delle aziende. Il provvedimento introduce inoltre un sistema di certificazione obbligatoria per i modelli classificati come “ad alto impatto”, ovvero quelli in grado di influenzare infrastrutture critiche, processi decisionali sensibili o settori strategici come finanza, difesa, energia e comunicazioni.
Al centro dell’iniziativa vi è la convinzione che l’AI sia diventata un elemento cruciale per la sicurezza nazionale. Trump ha richiamato l’attenzione sul rischio che modelli avanzati, se non adeguatamente monitorati, possano essere utilizzati per attacchi informatici, manipolazione delle informazioni, ingegneria genetica o attività militari ostili. L’ordine esecutivo richiede pertanto la creazione di un sistema federale di analisi delle vulnerabilità, incaricato di valutare l’affidabilità dei modelli, testarne i limiti e individuare eventuali utilizzi impropri. Questo organismo opererà in coordinamento con le agenzie di intelligence e con il Dipartimento della Difesa, consolidando l’AI come un dossier prioritario nella strategia nazionale di sicurezza.
Il provvedimento affronta anche il tema della trasparenza, imponendo nuove regole sulle modalità con cui le piattaforme digitali devono informare gli utenti riguardo alla presenza di contenuti generati con l’AI. Il governo ritiene necessario evitare che modelli avanzati possano essere utilizzati per influenzare l’opinione pubblica, manipolare processi politici o creare contenuti fuorvianti difficili da distinguere dalla realtà. Le piattaforme saranno dunque obbligate a implementare sistemi chiari di identificazione dei contenuti sintetici e a collaborare con le autorità per monitorare eventuali attività coordinate di disinformazione.
Un aspetto rilevante dell’ordine esecutivo è la volontà di accelerare la creazione di standard nazionali unificati, superando le differenze normative tra i singoli Stati e garantendo alle imprese un quadro regolatorio più prevedibile. L’amministrazione ha sottolineato che la frammentazione normativa rischiava di limitare la competitività delle aziende americane nei confronti dei concorrenti internazionali, in particolare europei e cinesi. La centralizzazione, secondo la Casa Bianca, renderà più veloce l’adozione di nuove regole, ridurrà il rischio di interpretazioni divergenti e faciliterà gli investimenti in infrastrutture critiche e in ricerca avanzata.
L’industria tecnologica ha accolto il provvedimento con reazioni diverse. Alcune grandi aziende vedono nella centralizzazione un’opportunità per ottenere regole più chiare e per evitare sovrapposizioni regolatorie, mentre altre temono un aumento della supervisione governativa che potrebbe rallentare l’innovazione o costringere le imprese a rivelare informazioni sensibili sui propri modelli. L’ordine esecutivo prevede comunque meccanismi di consultazione continua con il settore privato, riconoscendo che l’evoluzione dell’AI richiede una collaborazione stabile tra pubblico e privato per mantenere l’equilibrio tra sicurezza e crescita tecnologica.
Sul piano geopolitico, l’iniziativa segna l’intenzione degli Stati Uniti di definire un proprio modello regolatorio distinto da quello europeo, più orientato alla tutela dei diritti e alla limitazione dei rischi sociali, e da quello cinese, caratterizzato da un controllo centralizzato e dall’utilizzo dell’AI per finalità statali. L’amministrazione Trump punta invece a una strategia che combina sicurezza nazionale, competitività economica e libertà di innovazione, nel tentativo di consolidare la leadership americana in un settore che rappresenterà uno dei principali terreni di confronto tra le potenze globali.
L’ordine esecutivo apre quindi una nuova fase per l’intelligenza artificiale negli Stati Uniti, concentrando nelle mani del governo federale competenze e responsabilità che finora erano distribuite tra agenzie diverse. Il successo del nuovo sistema dipenderà dalla capacità di conciliare rapidità decisionale, tutela della sicurezza e sostegno all’innovazione, in un momento storico in cui l’AI sta ridefinendo equilibri economici, militari e sociali su scala mondiale.

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