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Wall Street in rosso: Treasury in rialzo frenano le small cap, vola Lululemon

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Venerdì i listini statunitensi hanno subito un forte calo, con S&P 500 e Nasdaq scesi ai livelli più bassi delle ultime due settimane. Il ribasso è stato accompagnato da un aumento dei rendimenti dei Treasury, in seguito alle dichiarazioni dai toni severi di vari membri della Fed, mentre i risultati di Broadcom hanno alimentato timori di una possibile bolla legata all’intelligenza artificiale.


I rendimenti obbligazionari sono saliti dopo che alcuni policymaker, che nei giorni scorsi si erano opposti al taglio dei tassi, hanno espresso il timore che l’inflazione resti troppo elevata per consentire un allentamento delle condizioni di credito.


La prossima settimana il Dipartimento del Lavoro diffonderà i dati relativi alle buste paga non agricole e all’inflazione di novembre, offrendo un quadro più chiaro sullo stato dell’economia.


Broadcom ha messo in guardia su una possibile compressione dei margini di profitto futuri: le sue azioni sono crollate dell’11%, facendo crescere le preoccupazioni sulla redditività dei massicci investimenti nell’AI.


Il sell-off ha coinvolto anche altri titoli del comparto dei semiconduttori: Nvidia è scesa del 2,8%, trascinando con sé l’indice di settore, che ha perso il 4,8%, il giorno successivo alle previsioni deludenti annunciate da Oracle.


Le azioni della società cloud sono diminuite del 5,6% dopo un rapporto secondo cui i data center destinati a OpenAI sarebbero stati rinviati dal 2027 al 2028.


Infine, altri titoli favoriti durante l’anno dall’ondata di entusiasmo per l’AI, come Sandisk, hanno registrato forti ribassi (-13,6%), mentre aziende infrastrutturali come CoreWeave e Oklo hanno perso entrambe l’11%.


Alle 11:49 ET, il Dow Jones Industrial Average  è sceso di 295,81 punti, ovvero lo 0,61%, a 48.408,20, l'S&P 500 ha perso 88,71 punti, ovvero l'1,29%, a 6.812,29 e il Nasdaq Composite ha perso 451,43 punti, ovvero l'1,91%, a 23.142,43.


Nove degli undici settori dell’S&P 500 hanno chiuso in ribasso, appesantiti soprattutto dai grandi nomi tecnologici, che hanno lasciato sul terreno il 2,9%.


Il calo di venerdì ha azzerato i guadagni settimanali dell’S&P 500 e del Nasdaq, mentre il Dow Jones e il Russell 2000 sono riusciti a conservare i progressi ottenuti dopo il taglio dei tassi da parte della Fed e le prospettive meno restrittive del previsto annunciate mercoledì.


Gli operatori, però, continuano a prezzare complessivamente 50 punti base di riduzione dei tassi entro la fine del 2026, una stima più accomodante rispetto a quanto indicato dalla stessa Fed.


I rialzi più significativi si sono concentrati negli indici blue-chip e small-cap, segnalando una rotazione verso altre aree del mercato e un allontanamento dai titoli mega-cap. In questo trimestre il Russell 2000 ha sovraperformato l’S&P 500, insieme a segmenti ad alta capitalizzazione come quello sanitario.


Venerdì i rendimenti più alti dei Treasury hanno messo sotto pressione il Russell 2000, che ha chiuso in calo dell’1,4%.


Tra i singoli titoli, Lululemon Athletica (O:LULU) è balzata del 10% dopo aver rivisto al rialzo le previsioni di profitto annuale e annunciato l’uscita del CEO Calvin McDonald.


Le azioni delle società di cannabis quotate negli Stati Uniti hanno registrato forti rialzi dopo un rapporto secondo cui il presidente Donald Trump starebbe valutando un allentamento delle restrizioni sulla marijuana tramite una futura ordinanza. Canopy Growth e Tilray Brands hanno entrambe guadagnato il 30%.


Sul NYSE i titoli in ribasso hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 2,16 a 1, mentre sul Nasdaq il rapporto è stato di 2,11 a 1.


L’S&P 500 ha segnato 31 nuovi massimi e tre nuovi minimi a 52 settimane; il Nasdaq Composite ha registrato 106 nuovi massimi e 69 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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