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Supercomputer: l’Europa accorcia il divario con gli Stati Uniti grazie a tre nuovi sistemi italiani nella Top500

L’Europa sta facendo significativi progressi nel campo del supercalcolo, avvicinandosi sempre più agli Stati Uniti, leader storici nel settore. Recentemente, tre nuovi supercomputer italiani sono entrati nella prestigiosa classifica Top500, che elenca i 500 sistemi di calcolo più potenti al mondo. Questa evoluzione rappresenta un passo importante per il continente europeo nella corsa globale all’intelligenza artificiale e al calcolo ad alte prestazioni.


Il supercomputer più potente attualmente è El Capitan, situato negli Stati Uniti, con una capacità di eseguire 1,7 quintilioni di operazioni al secondo. Tuttavia, l’Europa non è rimasta indietro. Il supercomputer italiano HPC6, di proprietà dell’Eni, si posiziona al quinto posto nella classifica globale, evidenziando l’impegno dell’Italia nel settore. Altri due sistemi italiani hanno fatto il loro ingresso nella Top500, consolidando la posizione dell’Italia come terza nazione al mondo per potenza di calcolo installata, dietro solo agli Stati Uniti e al Giappone.


Questi sviluppi sono parte di una strategia più ampia dell’Unione Europea per potenziare le infrastrutture di supercalcolo. L’Europa ha investito in AI Factory, centri di calcolo avanzati destinati a supportare la ricerca e l’innovazione in vari settori, dalle scienze naturali all’ingegneria. Uno dei principali nodi di questa rete è il Cineca di Bologna, che sta diventando un punto di riferimento per il supercalcolo in Europa.


Il crescente utilizzo di supercomputer è strettamente legato allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa. Questi sistemi avanzati sono essenziali per l’addestramento di modelli linguistici di grandi dimensioni, come quelli utilizzati da ChatGPT. La potenza di calcolo necessaria per tali applicazioni è enorme, e l’Europa sta cercando di colmare il divario con gli Stati Uniti investendo in infrastrutture pubbliche e sostenibili.


Tuttavia, la crescita del supercalcolo comporta anche sfide significative, in particolare in termini di consumo energetico. Secondo l’IEEE, i data center globali consumano oltre 600 TWh all’anno, più dell’intero consumo energetico del Messico. Per affrontare questo problema, la ricerca si sta concentrando su chip meno energivori e su soluzioni tecnologiche più efficienti.


In questo contesto, l’Europa si distingue per un approccio più attento al bene comune, promuovendo l’accesso equo alle risorse di calcolo e sostenendo le piccole e medie imprese nella transizione digitale. Con l’espansione delle AI Factory e l’inclusione di nuovi supercomputer nella Top500, l’Europa dimostra la sua determinazione a diventare un attore chiave nel panorama globale del supercalcolo.

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