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Sulcis, dal Just Transition Fund 11 milioni alle PMI per la riconversione economica: bando attivo da luglio

Nel cuore del Sulcis Iglesiente, uno dei territori più duramente colpiti dalla transizione energetica e dalla crisi industriale in Sardegna, prende avvio una nuova iniziativa di sostegno per le piccole e medie imprese locali: a partire da luglio 2025 saranno disponibili 11 milioni di euro stanziati attraverso il Just Transition Fund (JTF), il fondo europeo destinato a mitigare gli impatti sociali ed economici della decarbonizzazione. La misura, gestita da Invitalia per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si inserisce in una strategia più ampia volta alla rigenerazione economica del territorio post-carbonifero, puntando su innovazione, sostenibilità e occupazione.


Il Just Transition Fund, lanciato dalla Commissione europea nel quadro del Green Deal, rappresenta una delle principali leve finanziarie per accompagnare le regioni più esposte agli effetti della transizione ecologica. In Italia, oltre al Sulcis, i territori eleggibili sono il comprensorio di Taranto e l’area del polo industriale di Porto Torres. Per il distretto sardo, che ha storicamente basato la propria economia su miniere, centrali a carbone e grandi impianti industriali oggi in dismissione, il fondo costituisce una concreta possibilità di rilancio, soprattutto per l’imprenditoria locale di piccola e media scala.


Il bando da 11 milioni sarà rivolto esclusivamente alle imprese già operative nella zona del Sulcis o che intendano insediarvisi per avviare nuove attività. Le risorse saranno erogate sotto forma di contributi a fondo perduto destinati a progetti di investimento compresi tra i 30.000 e i 300.000 euro. Gli ambiti d’intervento coperti dal finanziamento sono ampi: si va dall’innovazione tecnologica alla riconversione produttiva, dall’efficienza energetica alla digitalizzazione, dalla creazione di nuovi servizi alla valorizzazione delle filiere agroalimentari, artigianali e turistiche. Particolare attenzione sarà riservata alle iniziative che promuovono l’economia circolare, l’inclusione sociale e l’occupazione femminile e giovanile.


Il meccanismo di accesso sarà gestito interamente in modalità telematica tramite la piattaforma di Invitalia, con una finestra di apertura prevista per la seconda metà di luglio. Le imprese interessate dovranno presentare un progetto dettagliato che descriva le finalità, le ricadute economiche e occupazionali, il piano finanziario e le modalità di realizzazione. I progetti saranno selezionati in base a criteri di coerenza con gli obiettivi del JTF, sostenibilità economico-finanziaria, innovatività e impatto sul territorio. I contributi saranno cumulabili con altri incentivi regionali e nazionali, ma non potranno superare il 70% dell’investimento complessivo.


Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’iniziativa è frutto di un lavoro di concertazione tra istituzioni locali, governo centrale e Commissione europea, con il supporto tecnico dell’Agenzia per la Coesione. Il bando rappresenta il primo step di un programma triennale più ampio, che prevede, solo per il Sulcis, risorse complessive per circa 150 milioni di euro fino al 2027. In parallelo alla misura per le PMI, sono allo studio bandi destinati a grandi imprese, progetti di pubblica utilità e piani di formazione professionale per riqualificare i lavoratori fuoriusciti dai settori tradizionali.


L’obiettivo dichiarato è trasformare l’area da zona in declino industriale a laboratorio di sperimentazione per la nuova economia verde. Le autorità regionali, in particolare l’assessorato alla Programmazione e Bilancio della Regione Sardegna, vedono nel JTF un’opportunità per superare il dualismo economico tra le aree costiere più sviluppate e l’entroterra segnato da disoccupazione strutturale e abbandono. Il nuovo corso industriale del Sulcis dovrebbe puntare su settori ad alto valore aggiunto come le energie rinnovabili, la mobilità sostenibile, la produzione agroecologica e i servizi innovativi per il turismo lento e ambientale.


Alcune imprese del territorio hanno già annunciato l’intenzione di candidarsi alla misura. Tra queste figurano aziende agricole orientate alla filiera corta e al biologico, startup che lavorano nel trattamento dei rifiuti e nella depurazione, laboratori artigianali che vogliono internazionalizzare la produzione e operatori turistici che puntano sulla valorizzazione del patrimonio minerario dismesso. Le associazioni di categoria, come Confindustria Sardegna Meridionale e Confartigianato Sud Sardegna, hanno accolto con favore il bando, ma hanno anche chiesto massima semplificazione amministrativa e tempi certi nella valutazione delle domande e nell’erogazione dei contributi.


Il tessuto economico del Sulcis, composto in larga parte da microimprese a conduzione familiare, soffre da tempo la difficoltà di accedere a capitali per l’innovazione e la crescita. In questo contesto, i fondi del JTF possono fare la differenza, a patto che siano accompagnati da misure di accompagnamento e assistenza tecnica, anche per le realtà meno strutturate. Proprio per questo, Invitalia e la Regione hanno annunciato l’apertura di sportelli territoriali e campagne informative nei comuni interessati, con l’obiettivo di coinvolgere anche le imprese più piccole e radicate localmente.


Accanto alle iniziative private, è previsto anche un coinvolgimento del settore pubblico locale. Alcuni comuni del Sulcis stanno progettando interventi di rigenerazione urbana in sinergia con le imprese, per creare distretti produttivi multifunzionali, centri servizi e aree coworking nei siti dismessi. La riconversione del patrimonio industriale e minerario abbandonato viene letta come una leva per attivare filiere corte e servizi di prossimità, restituendo vitalità a borghi e centri storici che hanno subito il contraccolpo della deindustrializzazione.


Le aspettative sul bando sono alte anche a livello sociale. I sindacati territoriali hanno espresso l’auspicio che la misura non resti isolata ma si accompagni a una visione sistemica di politica industriale per il Sud Sardegna. La UIL, attraverso la segretaria territoriale di Carbonia, ha chiesto l’attivazione di un tavolo permanente con governo e Regione per monitorare l’efficacia del programma e correggere eventuali criticità in corso d’opera. Anche la CGIL ha ribadito la necessità di affiancare ai finanziamenti per le imprese un forte investimento nella formazione e nella mobilità, per non disperdere le competenze e offrire un futuro sostenibile ai giovani del territorio.


La speranza è che il JTF non sia solo un’occasione una tantum, ma l’inizio di un nuovo patto territoriale per la rigenerazione del Sulcis: una sfida che riguarda non solo le imprese, ma l’intera comunità locale chiamata a partecipare attivamente alla costruzione di un modello di sviluppo fondato sull’innovazione, sulla giustizia sociale e sull’inclusione.

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