Sace mobilita 58 miliardi nel 2024: innovazione, export e filiere strategiche al centro del sostegno alle imprese italiane
- piscitellidaniel
- 27 mar
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Nel 2024 Sace ha rafforzato il suo ruolo di partner strategico per il sistema produttivo italiano, mobilitando complessivamente 58 miliardi di euro a sostegno delle imprese, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. L’attività della società guidata da Alessandra Ricci ha coinvolto circa 60mila imprese, il 20% in più rispetto al 2023, e generato un impatto complessivo sul sistema produttivo stimato in 280 miliardi di euro dall’inizio del piano industriale 2023-2025. Un impatto che, secondo le stime, ha contribuito a sostenere oltre 1,5 milioni di posti di lavoro in Italia.
Il risultato è frutto di un modello di intervento integrato che si fonda su due direttrici strategiche: l’innovazione e l’internazionalizzazione. Due leve fondamentali, secondo la CEO Ricci, per aumentare la competitività delle imprese italiane in un contesto economico globale sempre più sfidante e dinamico. L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare la resilienza e la capacità di crescita delle imprese, facilitando l’accesso a risorse finanziarie, assicurative e opportunità commerciali in Italia e all’estero.
La componente più significativa dell’attività di Sace nel 2024 ha riguardato il sostegno all’export e all’internazionalizzazione, con 34,7 miliardi di euro mobilitati. La strategia si è concretizzata attraverso strumenti assicurativi, garanzie pubbliche e programmi di finanza agevolata rivolti ai mercati esteri. Particolare rilevanza ha assunto la “Push Strategy”, un’iniziativa che ha consentito di aprire nuovi canali di business con grandi buyer internazionali. A oggi il programma ha generato 9,7 miliardi di euro di potenziali forniture italiane, garantendo linee di credito a operatori stranieri impegnati a privilegiare fornitori italiani nei loro piani di investimento.
Nel corso dell’anno, Sace ha inoltre intensificato le attività di Business Matching, con circa 80 eventi B2B organizzati che hanno coinvolto oltre 3.200 imprese italiane. Queste occasioni di incontro tra aziende italiane e operatori esteri si sono concentrate su settori chiave del Made in Italy: agrifood, energie rinnovabili, trattamento dei rifiuti e delle acque, infrastrutture, meccanica avanzata. Un lavoro di diplomazia economica capillare che ha permesso a numerose PMI di inserirsi in catene del valore globali e stringere accordi commerciali su mercati ad alto potenziale.
Accanto all’export, un ruolo crescente è stato assunto dagli interventi in favore della crescita domestica, che nel 2024 hanno totalizzato 23,3 miliardi di euro. Questa componente si è articolata in progetti di investimento legati all’innovazione tecnologica, alla digitalizzazione, alla sostenibilità ambientale e alla resilienza climatica. Rilevante anche il contributo di Sace allo sviluppo infrastrutturale, con sostegno diretto a iniziative strategiche nei settori dell’energia, della logistica e dei trasporti.
Il modello “Grow” adottato da Sace ha integrato strumenti assicurativi e finanziari con attività di accompagnamento e consulenza, rivolgendosi sia a grandi gruppi industriali sia a piccole e medie imprese. L’attenzione alla filiera è stata uno degli elementi distintivi: le soluzioni sono state pensate non solo per il capofila, ma anche per fornitori e subfornitori coinvolti nei progetti. Questo approccio ha permesso di rafforzare l’efficacia dell’intervento e ampliare l’impatto sull’intero tessuto produttivo.
Dal punto di vista economico, l’operato di Sace si è tradotto anche in solidi risultati finanziari: il bilancio consolidato registra un balzo dell’utile lordo, con performance in linea con gli obiettivi del piano triennale. L’efficienza nella gestione del rischio e l’ampliamento del portafoglio di interventi hanno consolidato la posizione della società come attore chiave nel sistema di promozione industriale italiano.
Il 2025 sarà l’anno cruciale per il completamento del piano industriale in corso, che punta a una trasformazione strutturale della missione di Sace: da garante dell’export a facilitatore della competitività sistemica. Le sfide all’orizzonte, transizione energetica, reshoring produttivo, trasformazione digitale e rafforzamento delle filiere, richiedono strumenti flessibili e una regia pubblica capace di guidare l’innovazione industriale. In questo contesto, Sace si candida a essere sempre più una piattaforma integrata di sviluppo economico, con una capacità operativa che supera i tradizionali confini dell’assicurazione export.
L’integrazione con le politiche industriali e con i programmi europei, la collaborazione con CDP, SIMEST e ICE, e l’allineamento con gli obiettivi del PNRR rafforzano ulteriormente il posizionamento di Sace come motore pubblico-privato della crescita. Un ruolo che si conferma strategico, anche alla luce delle incertezze globali e delle tensioni geopolitiche, per sostenere la resilienza, la modernizzazione e la proiezione internazionale dell’economia italiana.
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