top of page

Rete Ferroviaria Italiana stanzia 6,0 miliardi per la logistica nel Nord-Ovest: un piano strategico per infrastrutture e intermodalità

Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha varato un piano di investimenti pari a circa 6,0 miliardi di euro destinati al potenziamento del sistema logistico nel Nord-Ovest dell’Italia, con focus sulle regioni Piemonte, Lombardia e Liguria, area che rappresenta il principale hub industriale e commerciale del Paese. Questa cifra, da realizzarsi nei prossimi anni, si inserisce in un quadro strategico che mira a rafforzare la connessione tra porti, retroportualità, rete ferroviaria e piattaforme logistiche, favorendo la sostenibilità, l’intermodalità e la competitività internazionale della filiera del trasporto merci.


L’investimento risponde alla crescente necessità di potenziare l’infrastruttura ferroviaria dedicata al traffico merci, riducendo la congestione stradale, migliorando i tempi di transito e aumentando la capacità di movimentazione delle merci nel tratto tra Liguria, Piemonte e Lombardia. In tale contesto, RFI assume un ruolo fondamentale come soggetto attuatore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, integrando la gestione della rete, i lavori di ammodernamento e gli interventi di digitalizzazione. Il programma si articola attraverso più linee di intervento: realizzazione o completamento di gallerie, quadruplicamenti ferroviari, innalzamento delle portate sulle rete merci, realizzazione o ampliamento di terminal intermodali, potenziamento dei collegamenti tra porto e retroporto, adeguamento delle infrastrutture ai corridoi transeuropei TEN-T, e interventi di innovazione tecnologica per la logistica 4.0.


Un elemento chiave del progetto riguarda il nodo portuale ligure e la sua retroportualità: il collegamento tra i porti della Liguria, in particolare Genova e Savona-Vado, e la Pianura Padana è considerato strategico per evitare che i traffici merci siano impediti da strozzature infrastrutturali. Il potenziamento dei collegamenti ferroviari e l’adeguamento della rete consentiranno di spostare un numero maggiore di container da gomma a ferrovia, con benefici di efficienza, minore impatto ambientale e maggiore competitività per il sistema portuale e logistico nazionale. Inoltre, l’obiettivo è di consolidare il ruolo di gateway del Nord-Ovest italiano verso l’Europa centrale e settentrionale, riducendo tempi e costi di trasporto e aumentando la capacità di attrarre traffico merci da e per l’estero.


Il piano di RFI si inserisce in un più ampio protocollo di intesa tra le tre regioni interessate (Piemonte, Lombardia, Liguria), il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e gli operatori logistici e infrastrutturali, volto a istituire un tavolo di governance permanente per il monitoraggio e l’implementazione degli investimenti. Tale governance è fondamentale per evitare che i progetti restino isolati e per garantire la coerenza territoriale tra zone portuali, logistiche e industriali. La sinergia tra le infrastrutture ferroviarie, i terminal intermodali, le piattaforme logistiche e le imprese manifatturiere consente di creare un circuito virtuoso che potenzia la competitività dell’intero sistema produttivo della macro-regione Nord-Ovest.


Dal punto di vista operativo, il piano prevede che una parte rilevante dei 6,0 miliardi sia destinata al potenziamento dei terminal ferroviari e alla creazione di nuove infrastrutture di smistamento merci, in modo da aumentare la capacità di movimentazione dei carri ferroviari e consentire un aumento del traffico merci su ferro rispetto alla gomma. A ciò si aggiungono interventi strutturali su linee esistenti: quel che oggi è una rete spesso vincolata da vecchi tracciati, portate limitate, curve impegnative e velocità ridotte, diventerà un sistema ferroviario moderno, efficiente e con standard migliori. La digitalizzazione, l’installazione di sistemi ERTMS, l’adozione di automazione nei terminal e la manutenzione predittiva delle infrastrutture sono componenti integrate del piano.


L’impatto sul tessuto industriale e produttivo delle regioni coinvolte appare significativo: le imprese manifatturiere, in particolare quelle della Lombardia e del Piemonte, che oggi subiscono costi di logistica elevati e tempi di consegna incerti, beneficeranno del rafforzamento della competitività attraverso una catena del valore più fluida. A livello ambientale, la riduzione del traffico su gomma e l’incremento del trasporto su ferro consentiranno minori emissioni, minore congestione e miglioramento della qualità dell’aria nelle aree metropolitane del nord-ovest. Il piano di RFI, dunque, risponde a obiettivi sia industriali che ambientali, allineandosi con le politiche europee di decarbonizzazione e con il Green Deal.


Tuttavia, le sfide operative restano complesse. Occorre garantire che le risorse siano effettivamente investite nei tempi previsti, che i progetti non restino in stallo e che i cantieri non siano rallentati da contenziosi, ostacoli autorizzativi o mancanza di coordinamento tra le varie autorità locali e nazionali. La costruzione di nuove gallerie e l’ammodernamento delle reti richiedono tempi lunghi, interferenze ambientali e sociali, e una forte gestione coordinata. Inoltre, affinché l’intermodalità possa realmente crescere, devono essere integrate anche le infrastrutture stradali e portuali, così come i processi aziendali e digitali delle imprese logistiche e dei terminal. In aggiunta, la governance del piano richiede un monitoraggio stringente e una trasparenza nell’avanzamento delle opere, per evitare che la macro-regione del nord-ovest resti penalizzata da ritardi cronici rispetto ad altre aree europee.


In questo contesto, l’impegno di RFI rappresenta un passo determinante per la modernizzazione del sistema logistico del Nord-Ovest e per collegare meglio il territorio alle reti europee.

Post correlati

Mostra tutti

Commenti


Le ultime notizie

bottom of page