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Pechino apre ai colloqui sui dazi, ma chiede la rimozione preliminare delle tariffe statunitensi

La Cina ha annunciato di essere disposta a riaprire i colloqui commerciali con gli Stati Uniti, a condizione che Washington rimuova preliminarmente le tariffe imposte. Il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato che "la porta è aperta" per le discussioni, ma ha sottolineato la necessità che gli Stati Uniti dimostrino sincerità eliminando le tariffe unilaterali. La Cina ha avvertito che non accetterà che i colloqui siano utilizzati come strumento di coercizione o estorsione. 


Le richieste di Pechino

Pechino ha chiarito che la rimozione delle tariffe è una condizione preliminare per l'avvio dei colloqui. Il Ministero del Commercio ha affermato che gli Stati Uniti devono correggere le "pratiche errate" e dimostrare sincerità nel voler risolvere le tensioni commerciali. La Cina ha inoltre compilato una lista di prodotti statunitensi, come farmaci e microchip, da esentare dalle proprie tariffe del 125%, nel tentativo di mitigare l'impatto della guerra commerciale. 


Reazioni statunitensi

Negli Stati Uniti, il Segretario al Tesoro Scott Bessent e il consigliere economico Kevin Hassett hanno espresso ottimismo riguardo alla possibilità di ridurre le tensioni commerciali e raggiungere un accordo più ampio. Il Presidente Trump ha dichiarato fiducia nella possibilità di un accordo equo, riflettendo i recenti commenti del Presidente cinese Xi Jinping sull'adattamento ai cambiamenti globali. 


Impatto sui mercati

L'annuncio dell'apertura cinese ai colloqui ha avuto effetti positivi sui mercati globali. Le borse hanno registrato rialzi, con l'indice Eurostoxx 50 in aumento dell'1,3% e i futures del S&P 500 e del Nasdaq in crescita rispettivamente dello 0,8% e dello 0,6%. Anche i prezzi del petrolio sono saliti, con il Brent a 62,62 dollari al barile e il WTI a 59,74 dollari, sostenuti dalla speranza di una risoluzione delle tensioni commerciali. 


Contesto economico

La guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, iniziata nel 2018, ha visto un'escalation nel 2025 con l'imposizione di tariffe del 145% da parte degli Stati Uniti e del 125% da parte della Cina. Queste misure hanno avuto un impatto significativo sulle economie di entrambi i paesi, con rallentamenti nella crescita e pressioni sui settori manifatturieri e agricoli. 


Prospettive future

Sebbene l'apertura ai colloqui rappresenti un passo positivo, permangono incertezze sulle reali possibilità di un accordo. La Cina insiste sulla rimozione preliminare delle tariffe, mentre gli Stati Uniti richiedono garanzie su questioni come la protezione della proprietà intellettuale e la riduzione del deficit commerciale. Le prossime settimane saranno cruciali per determinare se le due potenze riusciranno a trovare un terreno comune per porre fine alla guerra commerciale.

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