Panetta (Bankitalia): BCE deve restare pragmatica e basata sui dati
- Martina Migliorati
- 27 mar
- Tempo di lettura: 2 min

La Banca Centrale Europea si trova davanti a un bivio complesso, stretto tra il rischio di una stagnazione economica e la persistente incertezza globale. A lanciare l’allarme è Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia e membro del board della BCE, in un editoriale pubblicato sul Financial Times.
Secondo Panetta, nonostante alcuni segnali incoraggianti, gli attuali indicatori macroeconomici e le proiezioni mostrano che la politica monetaria dell’Eurozona richiede ancora attenzione e intervento. Tuttavia, le numerose “incognite note” rendono estremamente difficile determinare con precisione l’entità e la tempistica delle prossime mosse.
La BCE, avverte Panetta, si muove in un “delicato gioco di equilibri”. Da una parte, la debolezza dell’economia sta spingendo verso il basso l’inflazione. I dati deludenti sul PIL e la crescente sfiducia dei consumatori stanno diventando un tratto distintivo dell’Eurozona. In uno scenario di stagnazione prolungata, l’inflazione potrebbe scendere sotto il target del 2%, rendendo ancora più urgente una risposta flessibile della politica monetaria.
Dall’altra parte, non mancano nuove fonti di incertezza. L’aumento dei prezzi dell’energia a inizio anno ha riacceso timori già vissuti nel 2022. Inoltre, le tensioni commerciali globali – tra dazi reali o minacciati – minano la stabilità dei mercati.
A livello interno, Panetta segnala due possibili elementi di forte impatto: la sospensione del “freno al debito” da parte della Germania e l’ipotesi di un piano di difesa europeo, che potrebbero generare un rilevante stimolo fiscale.
In questo scenario, Panetta invita a usare con cautela il riferimento al tasso di interesse “neutrale” (R-star), quello cioè che non stimola né rallenta l’attività economica. Se nel biennio 2022-2023 la BCE aveva deliberatamente mantenuto i tassi ben sopra questo livello per contrastare l’inflazione, oggi il contesto è radicalmente diverso. Con i tassi vicini alla neutralità, anche una lieve incertezza nella stima di R-star può cambiare completamente l’interpretazione della politica monetaria.
In questa “zona grigia”, la BCE non può più fare affidamento solo su stime teoriche. La chiave, afferma Panetta, è restare pragmatici e guidarsi con le proiezioni sull’inflazione e l’andamento macroeconomico complessivo. Se l’inflazione è in calo e la crescita rimane debole, anche con tassi nominalmente vicini alla neutralità la politica potrebbe essere ancora troppo restrittiva.
La lezione di Panetta è chiara: la BCE deve navigare a vista, affidandosi ai dati reali più che alle teorie, per evitare errori in una fase in cui ogni passo può avere effetti profondi sull’economia dell’Eurozona.
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