Manovra, il governo incontra le banche: sul tavolo la possibile revisione dell’IRAP per rafforzare le coperture e riequilibrare il prelievo sul settore finanziario
- piscitellidaniel
- 5 ore fa
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L’incontro fissato tra governo e rappresentanti del sistema bancario si inserisce in uno dei passaggi più delicati dell’intera manovra. L’ipotesi di un ritocco dell’IRAP per banche e intermediari finanziari, valutata dall’esecutivo come possibile strumento di compensazione fiscale, ha aperto un confronto serrato tra esigenze di bilancio, sostenibilità del settore e valutazioni di politica economica. L’idea di aumentare ulteriormente il prelievo — in aggiunta a quello già previsto nelle norme attualmente in discussione — nasce dalla necessità di coprire una serie di misure prioritarie, che spaziano dal sostegno al lavoro alle agevolazioni destinate alle imprese, fino al potenziamento del welfare territoriale.
Il governo, secondo quanto emerso nelle ultime ore, valuta più scenari possibili: un incremento contenuto dell’IRAP oppure una revisione più corposa che coinvolgerebbe l’intera platea degli operatori finanziari. La scelta dipenderà dall’andamento delle stime sulle entrate e dai margini disponibili dopo il confronto in Parlamento. L’obiettivo dichiarato è reperire risorse aggiuntive in modo lineare, senza intaccare i fondi destinati alle famiglie, alle politiche sociali e agli investimenti programmati nel quadro della manovra. Al tempo stesso, l’esecutivo vuole evitare modifiche troppo brusche che possano incidere negativamente sulla capacità delle banche di sostenere credito e investimenti, cruciali in una fase economica non priva di incertezze.
Dal lato del settore bancario, le prime reazioni evidenziano preoccupazione per una possibile pressione fiscale percepita come crescente e concentrata in modo ripetuto sulle stesse categorie. Gli istituti sottolineano come gli ultimi anni siano stati caratterizzati da un progressivo aumento del carico contributivo e regolamentare, che include requisiti patrimoniali più stringenti, investimenti nella sicurezza informatica e costi elevati per adeguamenti normativi. Una revisione ulteriore dell’IRAP, secondo alcune posizioni emerse nel comparto, potrebbe ridurre gli spazi operativi, limitare la redditività e condizionare la capacità delle banche di sostenere l’economia reale attraverso finanziamenti e linee di credito.
Dal punto di vista tecnico, l’eventuale aumento dell’IRAP avrebbe effetti differenziati all’interno del settore finanziario. Le grandi banche potrebbero assorbirne l’impatto con maggiore facilità grazie a una struttura patrimoniale più solida e a una redditività più stabile, mentre le realtà di medie e piccole dimensioni rischierebbero di dover rivedere strategie e margini operativi. Le assicurazioni, anch’esse coinvolte nella platea dei soggetti interessati, valutano con attenzione gli scenari possibili, considerando che il settore è già impegnato ad assorbire nuove richieste di capitale e obblighi connessi al contesto normativo europeo.
L’incontro tra governo e banche servirà a valutare nel dettaglio gli effetti distributivi, macroeconomici e finanziari del possibile intervento. L’esecutivo intende ascoltare la posizione del settore, raccogliere elementi di valutazione e verificare l’effettiva necessità di un ulteriore incremento ai fini della copertura delle misure contenute nella manovra. Tra i temi al centro del confronto figurano anche la ripartizione del carico fiscale, la possibile introduzione di meccanismi correttivi e la definizione di un quadro normativo stabile, che eviti oscillazioni eccessive e garantisca prevedibilità nel medio periodo.
La scelta del governo è resa più complessa dal quadro macroeconomico, che continua a essere condizionato dall’evoluzione dei tassi di interesse, dalle dinamiche del credito e dall’esigenza di sostenere settori fragili come industria, commercio e servizi. Un contributo aggiuntivo richiesto al settore bancario potrebbe rappresentare un tassello utile per completare il finanziamento della manovra, ma allo stesso tempo rischia di produrre effetti indiretti sulla disponibilità del credito, su cui imprese e famiglie fanno ampio affidamento per investimenti e liquidità.
Sul fronte politico, la discussione è intensa. Alcune forze parlamentari sostengono la necessità di un contributo straordinario, ritenendo che il settore bancario abbia beneficiato in passato di condizioni favorevoli e possa sopportare un ulteriore intervento. Altre posizioni, invece, chiedono prudenza e sottolineano la necessità di evitare misure che possano indebolire uno dei pilastri del sistema economico nazionale. L’equilibrio tra esigenze di bilancio e tutela della stabilità finanziaria è uno dei nodi più delicati dell’intero confronto.
In questo quadro, il governo è chiamato a valutare con attenzione il perimetro dell’intervento, definendo un eventuale incremento dell’IRAP che sia proporzionato, coerente e compatibile con la necessità di mantenere un settore bancario solido e capace di sostenere la crescita. L’esito dell’incontro potrebbe incidere in modo significativo sulla struttura finale della manovra e sulle scelte fiscali che accompagneranno le politiche economiche nei prossimi mesi.

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