Le banche italiane in ritardo su Dora, allarme di Panetta
- Martina Migliorati
- 16 lug
- Tempo di lettura: 2 min

Le banche italiane sono in ritardo nell'applicazione delle norme previste dal regolamento europeo Dora, che stabilisce regole precise per la resilienza operativa digitale del settore finanziario. È quanto ha affermato il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, intervenendo all’assemblea dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI).
Panetta ha sottolineato come le nuove tecnologie, pur rappresentando una grande opportunità per il settore, comportino allo stesso tempo rischi significativi. Questi, se non gestiti con attenzione e competenza, possono trasformare i benefici tecnologici in vulnerabilità potenzialmente gravi.
"In Italia, così come in altri Paesi europei, gli incidenti operativi e quelli legati alla cybersicurezza sono in costante aumento sia per numero che per gravità", ha evidenziato Panetta. Proprio per questo motivo, ha ricordato il governatore, l’adozione tempestiva ed efficace del regolamento Dora risulta decisiva.
Secondo Panetta, il nuovo quadro normativo richiede alle banche una conoscenza approfondita della propria filiera produttiva e impone l’adozione di misure di controllo e prevenzione rigorose. Tuttavia, le ispezioni condotte dalla vigilanza bancaria hanno messo in luce numerose criticità. Tra queste, emergono lo scarso coinvolgimento degli organi direttivi delle banche, l’incompletezza degli inventari informatici e la debolezza nei controlli sugli accessi ai dati sensibili.
Anche gli istituti di credito confermano le difficoltà, con circa il 40% delle banche italiane che prevede di poter garantire il pieno rispetto delle regole di Dora soltanto a partire da settembre. Le aree che destano maggiore preoccupazione riguardano soprattutto la gestione dei rischi informatici e la supervisione dei fornitori esterni.
Panetta si è inoltre soffermato sul tema dell'intelligenza artificiale, evidenziando come essa possa agevolare l'accesso al credito per le imprese più meritevoli. Tuttavia, ha precisato che questi strumenti tecnologici non devono essere impiegati automaticamente, bensì attraverso un approccio prudente e ben ponderato. "L’intelligenza artificiale è una tecnologia complessa – ha ribadito il governatore – e necessita di una valutazione approfondita e di lungo termine, specialmente in relazione alle fasi cicliche dell’economia".
L’integrazione di tali tecnologie nei processi decisionali bancari richiede quindi una comprensione molto approfondita, per evitare distorsioni e garantire che l'accesso al credito da parte delle famiglie non venga compromesso. Questi aspetti, ha ricordato Panetta, sono già stati recepiti nel regolamento europeo che disciplina proprio l’uso dell’intelligenza artificiale nel settore finanziario.




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