La 1000 Miglia si trasforma in una filiera: tra Academy e Blockchain nasce un ecosistema del motorismo storico
- piscitellidaniel
- 17 giu
- Tempo di lettura: 3 min
La 1000 Miglia, storica corsa automobilistica che rappresenta un’icona del motorismo internazionale, non è più soltanto un evento sportivo e celebrativo. Si sta progressivamente trasformando in una vera e propria filiera industriale e culturale che mira a valorizzare, tutelare e innovare il patrimonio dell’auto d’epoca. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il progetto di evoluzione dell’universo 1000 Miglia passa attraverso due assi strategici: la formazione specialistica, con la nascita della 1000 Miglia Academy, e l’adozione di tecnologie avanzate come la blockchain per certificare e proteggere l’autenticità dei veicoli storici.
L’obiettivo dichiarato è quello di creare un ecosistema che metta in rete competenze, tecnologie, giovani professionisti e imprese artigiane, con lo scopo di rafforzare l’intero settore legato al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione delle automobili d’epoca. La 1000 Miglia non è più solo la “corsa più bella del mondo”, ma un modello replicabile di economia circolare, sostenibilità e innovazione applicata alla tradizione.
Il primo pilastro di questa trasformazione è la 1000 Miglia Academy, una scuola di alta formazione nata per rispondere alla crescente domanda di competenze specifiche nel restauro e nella gestione tecnica dei veicoli storici. L’Academy è frutto della collaborazione tra 1000 Miglia Srl – società che organizza la manifestazione – e vari partner industriali e istituzionali. I corsi offerti spaziano dalla meccanica vintage alla lavorazione dei metalli, dalla falegnameria per cruscotti e volanti in legno alla tappezzeria e selleria in pelle, fino all’utilizzo di tecnologie digitali per la scansione 3D e la stampa di componenti non più reperibili.
L’intento è quello di formare una nuova generazione di restauratori 4.0, capaci di coniugare il sapere artigianale con la conoscenza delle più recenti innovazioni tecnologiche. Il percorso accademico, articolato in moduli teorici e laboratori pratici, prevede anche stage in officine storiche e aziende partner della filiera. Una formula che risponde alle esigenze del mercato, dove la richiesta di manodopera specializzata è in costante aumento, ma fatica a trovare riscontro in un’offerta formativa adeguata. In questo contesto, la 1000 Miglia Academy rappresenta un punto di svolta e un investimento strategico nel capitale umano.
Il secondo elemento chiave dell’evoluzione della 1000 Miglia è l’utilizzo della blockchain per certificare l’autenticità delle vetture partecipanti. Il progetto, denominato “1000 Miglia Certified”, permette di associare a ogni veicolo un’identità digitale unica, registrata su una piattaforma crittografata e inviolabile. Ogni informazione rilevante – numero di telaio, targa storica, cronologia dei restauri, partecipazioni a gare, proprietà precedenti – viene inserita in un “passaporto digitale” aggiornabile e consultabile in tempo reale da acquirenti, collezionisti e operatori del settore.
Questa innovazione risponde a una necessità concreta: contrastare le contraffazioni e tutelare il valore storico e commerciale dei veicoli d’epoca. Il mondo del motorismo storico è infatti soggetto a tentativi di manipolazione documentale, repliche non dichiarate, restauri impropri e truffe nel mercato secondario. Con la blockchain, la 1000 Miglia introduce uno standard di trasparenza e tracciabilità che potrebbe diventare riferimento internazionale per tutte le gare e manifestazioni di auto storiche.
Ma il progetto va oltre. L’intenzione è quella di creare una community digitale che possa interagire su una piattaforma comune, condividendo informazioni, eventi, offerte di lavoro, occasioni commerciali e strumenti per la manutenzione dei mezzi. Una vera e propria “piattaforma dell’auto storica” che unisce appassionati, tecnici, imprenditori e istituzioni, favorendo la crescita di una filiera integrata.
Il valore economico del comparto è tutt’altro che trascurabile. Secondo le stime dell’ASI (Automotoclub Storico Italiano), in Italia ci sono oltre 4 milioni di veicoli storici censiti, di cui circa 500.000 iscritti ai registri ufficiali. L’indotto coinvolge officine, artigiani, carrozzieri, tappezzieri, fornitori di ricambi, trasportatori e operatori turistici. La sola 1000 Miglia, nel 2023, ha generato un impatto economico diretto superiore ai 50 milioni di euro, con ricadute positive su hotel, ristoranti, fornitori di servizi e territori attraversati. Inserita da tempo nel calendario degli eventi culturali di rilevanza nazionale, la gara ha assunto anche una funzione diplomatica, portando il made in Italy nel mondo grazie a eventi satellite in Medio Oriente, Asia e Stati Uniti.
A rendere ancora più ambizioso il progetto di filiera è l’intenzione di candidare la 1000 Miglia a bene immateriale dell’UNESCO, valorizzando non solo la corsa in sé, ma l’intero patrimonio di competenze, riti, memorie e saperi che essa rappresenta. Un riconoscimento che darebbe ulteriore impulso alla conservazione della cultura dell’automobile storica come parte integrante dell’identità italiana, non solo sportiva ma anche produttiva.
La sinergia tra Academy e blockchain non è dunque episodica, ma rappresenta un disegno coerente. Alla base c’è la volontà di far evolvere la 1000 Miglia da evento celebrativo a polo di eccellenza permanente, capace di produrre valore economico, sociale e culturale durante tutto l’anno. La trasformazione in filiera si concretizza nella costruzione di una rete stabile tra formazione, impresa, innovazione e tutela del patrimonio. Una strategia che guarda al futuro partendo dal culto del passato, e che restituisce alla 1000 Miglia il ruolo di motore – in senso non solo simbolico – del motorismo storico italiano.
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