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Generali, utile operativo in crescita nel primo trimestre 2025: il ramo danni sorpassa il vita

Assicurazioni Generali ha aperto il 2025 con risultati superiori alle attese, registrando un utile operativo in aumento dell’8,9% su base annua, per un totale di 2,1 miliardi di euro. Un risultato che ha superato le previsioni degli analisti, ferme a 2 miliardi, e che conferma la solidità del gruppo triestino, trainato in particolare dalla performance del ramo danni. La compagnia ha dimostrato una buona capacità di gestione e adattamento in un contesto regolatorio ed economico complesso, riuscendo a mantenere una traiettoria di crescita grazie a strategie mirate di riequilibrio tra i segmenti vita e danni.


L’elemento più rilevante che emerge dai dati trimestrali riguarda proprio il sorpasso del comparto danni sul vita. I premi del ramo vita sono scesi del 4,5%, principalmente a causa dell’impatto di alcune modifiche normative in Asia e a un riposizionamento commerciale in mercati chiave come l’Italia e la Francia, dove Generali ha deciso di limitare l’offerta su prodotti soggetti a forti richieste di riscatto. Al contrario, i premi del ramo danni sono cresciuti, contribuendo in modo sostanziale al risultato operativo complessivo, grazie anche a un miglioramento della redditività tecnica e a una buona dinamica della raccolta in tutte le linee di business, in particolare nella protezione e nella salute.


L’utile netto si è attestato a 1,2 miliardi di euro, in leggera flessione del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, ma comunque superiore alle stime. Il confronto è influenzato da una plusvalenza straordinaria registrata l’anno scorso che aveva gonfiato i risultati. Al netto di quella voce, il dato appare coerente con la performance operativa in crescita. I premi lordi complessivi sono rimasti stabili a 26,5 miliardi di euro, confermando la capacità di tenuta complessiva del gruppo in un momento caratterizzato da elevata incertezza sui mercati finanziari e da pressioni inflazionistiche ancora presenti.


La solidità patrimoniale del gruppo continua a essere uno dei principali punti di forza: il Solvency II ratio è salito al 212%, due punti in più rispetto al trimestre precedente, a testimonianza di una gestione prudente del capitale e di un bilancio robusto. Anche alla luce di questa posizione finanziaria, Generali ha ribadito l’impegno a realizzare gli obiettivi del piano strategico 2025–2027, che prevede una crescita annua dell’utile per azione compresa tra l’8% e il 10%.


Sul fronte delle operazioni straordinarie, l’attenzione degli osservatori si concentra sulla proposta di acquisizione di Banca Generali da parte del suo principale azionista, Mediobanca. Generali possiede già il 50,2% della banca, e l’operazione, valutata 6,3 miliardi di euro, punta a rafforzare ulteriormente la presenza del gruppo nel risparmio gestito. La struttura della proposta prevede lo scambio tra le azioni di Banca Generali e parte della quota che Mediobanca detiene in Generali, con un impatto significativo sull’azionariato della compagnia triestina.


Questa operazione si inserisce in un contesto più ampio di consolidamento nel settore bancario e assicurativo italiano, dove gli equilibri tra Mediobanca, Generali e altri attori del sistema, come Monte dei Paschi di Siena, autore di un’offerta pubblica su Mediobanca, si stanno ridefinendo in una logica di rafforzamento industriale e di controllo strategico del risparmio e della distribuzione finanziaria.


Il primo trimestre 2025 rafforza dunque il profilo competitivo di Generali, che riesce a valorizzare le sue linee di business più redditizie, a mantenere elevata l’efficienza operativa e a posizionarsi come attore chiave nel disegno dei nuovi assetti finanziari europei. La sfida per i prossimi mesi sarà confermare questi numeri in un contesto di mercato che resta volatile, con margini tecnici da difendere e una pressione competitiva sempre più alta, in particolare nel segmento dei prodotti assicurativi ad alto contenuto tecnologico e digitale.

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