Elon Musk contro le Nazioni Unite: chiesti il blocco dei fondi USA e una riforma radicale dell’organizzazione
- piscitellidaniel
- 2 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
Il 3 giugno 2025 Elon Musk ha scatenato un’ondata di reazioni politiche e diplomatiche pubblicando su X un messaggio diretto al Congresso degli Stati Uniti in cui chiede la revoca immediata dei finanziamenti americani alle Nazioni Unite. Il fondatore di Tesla e SpaceX ha accusato l’ONU di “fallimento sistemico”, dichiarando che l’organizzazione sarebbe “inefficiente, politicizzata e priva di risultati concreti”. Il post, condiviso milioni di volte, è stato accompagnato da un invito a riconsiderare l’intero impianto delle istituzioni multilaterali, ritenute da Musk “un peso per i contribuenti americani”.
Secondo il miliardario, che negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più politico, i circa 12 miliardi di dollari che gli Stati Uniti versano annualmente alle Nazioni Unite tra contributi diretti e indiretti dovrebbero essere impiegati in programmi interni “veramente utili” come la lotta alla povertà urbana, l’innovazione energetica e il rafforzamento della sicurezza informatica. “Abbiamo bisogno di soluzioni locali e di reti globali efficienti, non di burocrazie opache”, ha scritto Musk, rilanciando il tema dell’accountability delle organizzazioni internazionali.
Le sue dichiarazioni non sono rimaste senza risposta. Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, ha replicato in modo deciso affermando che i contributi americani “rappresentano un pilastro essenziale per la cooperazione multilaterale” e che ogni taglio “minerebbe l’efficacia delle operazioni umanitarie, sanitarie e di pace in decine di aree critiche del pianeta”. Ha poi ricordato il ruolo dell’ONU nella gestione dei rifugiati, nella distribuzione dei vaccini, nella risposta ai cambiamenti climatici e nei negoziati di pace, sottolineando come molte di queste attività siano cofinanziate proprio dagli Stati Uniti.
Alcuni senatori repubblicani, tra cui Josh Hawley e J.D. Vance, hanno però espresso apprezzamento per le parole di Musk, dichiarandosi favorevoli a un riesame dei flussi finanziari diretti alle agenzie ONU, in particolare all’UNRWA e all’UNDP, accusate in passato di inefficienze e gestione opaca dei fondi. Dalla parte opposta, diversi membri del Partito Democratico hanno ribadito la centralità dell’ONU nella promozione dei valori democratici e della diplomazia internazionale. Il senatore Bernie Sanders ha accusato Musk di voler “distruggere ogni forma di cooperazione globale per egoismo personale”.
Non è la prima volta che Elon Musk prende posizione contro le istituzioni multilaterali. Già nel 2021 aveva polemizzato con il World Food Programme dopo che l’organizzazione aveva chiesto ai miliardari di contribuire alla lotta contro la fame nel mondo. La sua risposta fu provocatoria: “Vendo azioni Tesla oggi se il WFP mi dimostra esattamente come risolverebbe il problema con 6 miliardi di dollari”. La promessa non fu mai concretizzata.
Nel contesto geopolitico attuale, le parole di Musk alimentano una crescente diffidenza verso il multilateralismo tradizionale e trovano sponda in una parte dell’opinione pubblica americana che ritiene eccessivi i costi sostenuti da Washington per mantenere in vita un sistema percepito come inefficace o ideologizzato.
Secondo dati del Congressional Research Service, nel 2023 gli Stati Uniti hanno contribuito per il 22% al bilancio regolare dell’ONU e per oltre il 27% ai programmi operativi delle sue agenzie. Tagliare o sospendere questi fondi, come richiesto da Musk, significherebbe ridurre drasticamente la capacità dell’ONU di agire in crisi umanitarie, conflitti e pandemie.
La proposta ha aperto un nuovo fronte di discussione sul futuro delle relazioni multilaterali americane. Seppure non supportata ufficialmente dal governo, l’iniziativa di Elon Musk contribuisce a spostare il dibattito su temi strategici e identitari: quali istituzioni globali vogliono finanziare gli Stati Uniti? Qual è oggi il ruolo dell’ONU nel XXI secolo? E fino a che punto la voce di un imprenditore privato può condizionare la politica estera americana?
コメント