Coop Italia cresce ma rallenta: ricavi stabili a 16,6 miliardi, calo di quota di mercato e sfida sulla marca
- piscitellidaniel
- 19 giu
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Il sistema Coop Italia ha chiuso il 2024 con ricavi totali pari a 16,6 miliardi di euro, in crescita dell’1,2% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un risultato che testimonia una tenuta significativa in un contesto economico caratterizzato da alta inflazione, calo del potere d’acquisto e dinamiche competitive sempre più serrate. Tuttavia, la quota di mercato è scesa all’11,1%, segnando un calo dello 0,3%, confermando le difficoltà nel mantenere la leadership nel segmento della grande distribuzione.
La componente principale del fatturato deriva dall’attività retail, che rappresenta circa 14,9 miliardi del totale. Nonostante una crescita dell’1% su base annua, la performance del canale distributivo non ha permesso di compensare l’erosione della quota di mercato, anche a causa della crescente aggressività dei discount, dell’avanzata dei player digitali e di una pressione promozionale che ha eroso i margini. Coop conferma la propria posizione come secondo gruppo della GDO nazionale, ma in uno scenario in cui le distanze tra insegne si accorciano e la fidelizzazione dei clienti diventa sempre più complessa.
Uno dei pilastri della strategia del sistema Coop resta la marca del distributore. I prodotti a marchio Coop rappresentano oggi oltre un terzo del fatturato, con un’incidenza a volume che supera il 40%. Nel 2024 il valore delle vendite legate a questi prodotti ha superato i 3,5 miliardi di euro. Il marchio continua a rappresentare un asset centrale in termini di posizionamento e percezione di qualità, sostenibilità e convenienza. Tuttavia, l’evoluzione dei consumi e la frammentazione degli stili di acquisto richiedono una continua innovazione nella gamma, nel packaging e nella comunicazione. Il marchio Coop si confronta oggi con una competizione accesa da parte dei marchi di insegna di altri operatori come Esselunga, Conad e Lidl.
Anche la diversificazione ha contribuito alla stabilità del fatturato. CoopVoce, l’operatore mobile virtuale del gruppo, ha chiuso il 2024 con 2,2 milioni di clienti attivi e un fatturato di 157 milioni di euro, in crescita del 3%. A questi si aggiungono le performance dei servizi Coop Salute e Coop Online, che rafforzano la strategia multicanale del sistema. La sfida è far crescere questi ambiti come leve capaci di integrare l’esperienza d’acquisto, offrendo valore aggiunto e rafforzando la relazione con i soci.
Il sistema Coop, composto da 6 principali cooperative (Alleanza 3.0, Lombardia, Reno, Centro Italia, Liguria e Unicoop Firenze), ha mantenuto un buon equilibrio anche sul piano occupazionale. A fine 2024 gli addetti erano circa 57.800, in linea con l’anno precedente. Di questi, oltre il 70% è rappresentato da donne, con un’alta incidenza anche nei ruoli di responsabilità. Il 93% del personale è assunto con contratto a tempo indeterminato, un dato che conferma la storica attenzione del sistema cooperativo per la stabilità e la qualità del lavoro. Tuttavia, permane la necessità di innovare le competenze e accelerare i percorsi di digitalizzazione interna.
Sul fronte della sostenibilità, Coop ha proseguito con l’impegno a ridurre l’impatto ambientale della propria attività. Nel 2024 è aumentata la quota di prodotti certificati, è proseguito il percorso verso l’eliminazione delle plastiche inutili e sono stati potenziati i programmi di economia circolare. Coop è oggi il primo distributore italiano per vendite di prodotti biologici e fair trade. Tuttavia, l’attenzione dei consumatori verso il prezzo continua a prevalere su quella per la sostenibilità, rendendo difficile una piena valorizzazione economica di queste politiche.
Uno degli elementi più discussi all’interno del sistema è la governance e il rapporto tra le cooperative e la centrale di acquisto. Coop Italia ha approvato nel 2024 un nuovo piano di rafforzamento della centrale e di semplificazione della filiera decisionale, con l’obiettivo di rispondere più rapidamente alle dinamiche di mercato. Il progetto “Rinnovare Coop” prevede, tra gli altri, l’introduzione di nuove piattaforme digitali, un rinnovato sistema promozionale e una più incisiva strategia di marketing. Tuttavia, l’attuazione di questi progetti resta condizionata dalla complessità del modello federale e dalla necessità di mediare le diverse sensibilità territoriali.
La concorrenza esterna si fa sempre più aggressiva. I discount — in particolare Lidl, Eurospin e Aldi — continuano a guadagnare quote, grazie a politiche di prezzo molto aggressive e a un’offerta sempre più qualitativa. Allo stesso tempo, Amazon e le piattaforme di quick commerce stanno intercettando una nuova fascia di consumatori urbani, minando il presidio tradizionale dei punti vendita di prossimità. Coop si trova dunque a dover rivedere la propria strategia di presenza territoriale, razionalizzando la rete, investendo nella modernizzazione dei negozi e rafforzando i canali digitali.
Il presidente di Coop Italia Marco Pedroni ha definito il 2024 “un anno di transizione”, sottolineando la solidità economica del sistema ma anche la necessità di un cambio di passo sul fronte dell’innovazione, del posizionamento di marca e della centralità del cliente. I prossimi mesi saranno cruciali per definire la capacità di Coop di affrontare un mercato in profonda trasformazione, segnato da nuove abitudini di consumo, dall’ibridazione tra fisico e digitale e dalla crescente competizione globale.
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