A livello geopolitico l’Europa, ma anche gli Stati Uniti, constatano oggi più che mai che il Brasile non è solo un grande mercato di consumo, ma è anche una solida democrazia con una tradizione pacifista, prerogative non certo scontate per un paese emergente. Comunque la prima considerazione è che il Brasile è un paese grande esportatore di commodities quindi l'aumento dei prezzi delle materie prime sta certamente sostenendo l'economia in questo momento. In secondo luogo per un paese emergente non è un dettaglio sapere attrarre la fiducia degli investitori stranieri e dobbiamo qui fare un distinguo tra capitali speculativi e investimenti esteri diretti: nel primo caso, dei capitali speculativi, si evidenzia che i paesi emergenti subiscono una fuga di capitali quando si manifestano incertezze o si alzano i tassi di interessi negli Stati Uniti, poiché gli investitori preferiscono rifugiarsi in paesi tradizionalmente più sicuri. Ma, a discapito di queste condizioni appena descritte, il Brasile non ha registrato grandi deflussi di capitali ed è persino considerato un rifugio sicuro tra i mercati emergenti. I settori dell'energia, delle infrastrutture e del turismo sostenibile e della tecnologia sono stati quelli che hanno maggiormente saputo attrarre gli investitori stranieri, sia nel 2021 sia nell’anno in corso, e i gruppi italiani hanno giocato un ruolo molto importante. Basti citare le operazioni di espansione in Amazzonia di Tim(grazie ad un accordo con Elon Musk e la sua SpaceX)e la crescita esponenziale di Enel in Sud America.
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