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Angelini Pharma investe 115 milioni negli Stati Uniti per una nuova terapia contro l’epilessia

Angelini Pharma compie un nuovo e deciso passo nel settore della ricerca neurologica investendo 115 milioni di euro per lo sviluppo di una nuova molecola destinata alla cura dell’epilessia. L’annuncio arriva contestualmente alla firma di un accordo con JCR Pharmaceuticals, azienda giapponese biotech altamente specializzata, con la quale Angelini ha avviato una collaborazione per ottenere i diritti esclusivi di sviluppo, produzione e commercializzazione della molecola negli Stati Uniti, Canada e America Latina.


La molecola in questione, identificata come JCR-007, è ancora in fase di sperimentazione preclinica, ma i dati preliminari raccolti nei laboratori giapponesi hanno mostrato un’elevata efficacia nel controllo delle crisi epilettiche resistenti alle terapie convenzionali. Il trattamento si basa su un meccanismo innovativo che agisce modulando alcuni specifici recettori del sistema nervoso centrale, migliorando la risposta neuronale e riducendo l’insorgenza di episodi convulsivi.


L’epilessia rappresenta ancora oggi una delle patologie neurologiche più diffuse e complesse da trattare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo, di cui almeno un terzo non risponde alle terapie farmacologiche attualmente disponibili. È proprio a questa fascia di pazienti che Angelini Pharma intende rivolgersi, offrendo un’alternativa terapeutica che possa migliorare la qualità della vita e ridurre i rischi associati alla malattia.


L’investimento da 115 milioni prevede una prima tranche immediata da 40 milioni, destinata a finanziare le fasi iniziali della sperimentazione clinica. Ulteriori risorse verranno sbloccate progressivamente, in base al raggiungimento di obiettivi intermedi relativi alla sicurezza, all’efficacia e all’autorizzazione regolatoria. L’azienda italiana punta a portare il farmaco in fase di trial clinico entro il 2026, con l’obiettivo di ottenere l’autorizzazione della FDA entro la fine del decennio.


La scelta di puntare sul mercato statunitense non è casuale: gli USA rappresentano il più grande mercato mondiale per i farmaci neurologici, con un valore stimato di oltre 18 miliardi di dollari solo per i trattamenti antiepilettici. L’accordo con JCR si inserisce in una strategia più ampia di internazionalizzazione portata avanti da Angelini Pharma, che già nel 2021 aveva acquisito la biotech danese Arvelle Therapeutics per rafforzare la propria pipeline nel campo delle neuroscienze.


Ma oltre alla dimensione commerciale, Angelini sottolinea l’importanza scientifica e sociale del progetto. L’azienda, parte del gruppo Angelini Industries, conferma il proprio impegno nella ricerca di soluzioni terapeutiche avanzate per patologie a forte impatto sociale, attraverso investimenti mirati e alleanze internazionali. Il CEO Pierluigi Antonelli ha dichiarato che «questa operazione rappresenta una tappa fondamentale nella nostra ambizione di diventare un player globale nelle neuroscienze, con un’attenzione particolare a bisogni clinici non ancora soddisfatti».


La partnership tra Angelini e JCR prevede anche una collaborazione tecnica sul fronte dello sviluppo del farmaco, con la condivisione delle piattaforme tecnologiche e l’organizzazione congiunta di centri di ricerca sul territorio nordamericano. Questo approccio sinergico dovrebbe accelerare l’ingresso della molecola nella pipeline globale e garantirne un profilo competitivo nel panorama delle terapie antiepilettiche.


L’operazione è stata accolta positivamente dagli analisti finanziari, che vedono nella mossa di Angelini un segnale di rafforzamento strategico del posizionamento industriale dell’azienda italiana. Il settore farmaceutico, in particolare quello legato alle neuroscienze, si conferma uno dei più dinamici in termini di investimenti, anche in un contesto macroeconomico caratterizzato da incertezza e da forti pressioni inflattive. Angelini Pharma, con questo investimento, rafforza dunque la sua posizione tra le realtà europee più attive nella ricerca e nello sviluppo di nuove terapie neurologiche, e rilancia il proprio ruolo anche oltreoceano.

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