Wall Street recupera ma resta sotto pressione: incertezza su dazi e politiche USA
- piscitellidaniel
- 30 apr
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Mercoledì, i principali indici di Wall Street hanno chiuso in ribasso dopo che nuovi dati hanno rivelato una contrazione dell’economia statunitense nel primo trimestre, la prima in tre anni, alimentando i timori legati all’impatto dei dazi e alla guerra commerciale globale.
Il focus della giornata è stato il rapporto preliminare del Dipartimento del Commercio sul prodotto interno lordo, che ha mostrato una contrazione dello 0,3%, a fronte di una crescita dello 0,3% attesa dagli economisti interpellati da Reuters.
Nel frattempo, la crescita dell’occupazione nel settore privato ad aprile è risultata inferiore alle previsioni, mentre l’indice della spesa per consumi personali – l’indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve – è rimasto sostanzialmente in linea con le attese.
La spesa dei consumatori statunitensi è aumentata dell’1,8%, rallentando rispetto al forte incremento del 4% registrato nel trimestre precedente.
I dati pubblicati mercoledì si aggiungono a una serie di segnali che nel corso del mese hanno delineato un quadro sempre più incerto per l’economia degli Stati Uniti, alle prese con le conseguenze delle tariffe elevate e della politica commerciale altalenante dell’amministrazione Trump.
Alla luce di questo contesto, i mercati stanno ora prezzando la possibilità che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse di un punto percentuale entro la fine dell’anno.
Alle 11:46 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 219,69 punti, ovvero dello 0,54%, a 40.307,93, l' S&P 500 ha perso 47,41 punti, ovvero dello 0,85%, a 5.513,42 e il Nasdaq Composite ha perso 212,90 punti, ovvero dell'1,23%, a 17.248,42.
I ribassi hanno interessato l’intero mercato, con la maggior parte dei settori dell’S&P 500 in territorio negativo. Il comparto energetico ha guidato le perdite, registrando un calo del 3%. Anche il Russell 2000, indice delle small-cap sensibili all’andamento economico, ha ceduto l’1,3%.
Tra i titoli più osservati, Meta Platforms (NASDAQ: META) e Microsoft (NASDAQ: MSFT), due membri dei cosiddetti “Magnifici Sette”, hanno perso rispettivamente il 2,6% e lo 0,9%, in attesa dei risultati trimestrali previsti dopo la chiusura dei mercati. Gli investitori guardano con attenzione a questi dati per avere indicazioni sullo stato del settore tecnologico e sugli investimenti legati all’intelligenza artificiale.
A peggiorare il sentiment sul fronte AI, Super Micro Computer (NASDAQ: SMCI) ha rivisto al ribasso le proprie previsioni per il terzo trimestre, citando ritardi nella spesa da parte dei clienti. Anche Snap, la società madre di Snapchat, ha deluso, dichiarando che non fornirà una guidance per il secondo trimestre.
Entrambe le aziende hanno visto i loro titoli crollare di quasi il 15%.
Caterpillar (NYSE: CAT), infine, ha chiuso in calo dello 0,7%, annullando i guadagni ottenuti nelle contrattazioni pre-market dopo la diffusione dei risultati trimestrali.
Gli indici di Wall Street hanno recuperato parte delle perdite accumulate all’inizio del mese, in seguito al crollo causato dagli annunci sui dazi del 2 aprile, coincidenti con il “Giorno della Liberazione”. Tuttavia, restano orientati verso una chiusura mensile negativa.
Se la debolezza dovesse persistere fino al termine del mese, l’S&P 500 interromperebbe la sua miglior serie positiva dal novembre scorso.
Mercoledì segna anche il centesimo giorno dall’inizio della presidenza Trump. In questo periodo, l’instabilità delle politiche commerciali e l’incertezza normativa hanno scosso i mercati, mettendo in ombra l’ottimismo iniziale legato alle promesse di un’agenda pro-business.
Alla Borsa di New York, i titoli in calo hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 3,18 a 1, mentre al Nasdaq il rapporto è stato di 2,57 a 1.
Sul fronte dei record, l’S&P 500 ha segnato 5 nuovi massimi e 3 nuovi minimi nelle ultime 52 settimane, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 21 nuovi massimi e ben 74 nuovi minimi.
Fonte: investing.com
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