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Wall Street apre la settimana in rialzo, tra segnali contrastanti e attese sui dazi


Lunedì i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in rialzo, trainati soprattutto da Apple (NASDAQ: AAPL), che ha fornito un forte impulso all'S&P 500 dopo che la Casa Bianca ha deciso di esentare smartphone e computer dai nuovi dazi. Tuttavia, le incertezze riguardo a futuri interventi tariffari hanno mantenuto un clima di cautela tra gli investitori.


Le esenzioni erano state comunicate dagli Stati Uniti venerdì, ma domenica il presidente Donald Trump ha annunciato che entro la settimana successiva avrebbe reso nota l’aliquota sui dazi destinati ai semiconduttori importati.


La notizia ha spinto al rialzo i titoli tecnologici a livello globale, in particolare quelli delle aziende che dipendono dalle importazioni dalla Cina. Apple, produttore di iPhone, ha guadagnato il 3,7%.


Nonostante il rimbalzo, persistono le preoccupazioni degli investitori riguardo alla tenuta delle catene di approvvigionamento, alla luce dei possibili ulteriori sviluppi sul fronte commerciale.


Le contrattazioni di lunedì si sono mostrate volatili, un andamento che si è fatto sempre più frequente da quando, lo scorso 2 aprile, Trump ha annunciato dazi doganali di ampia portata. Da allora, Wall Street ha registrato una delle fasi più turbolente degli ultimi anni, alimentata dai timori di una possibile recessione dovuta a una guerra commerciale globale.


Il Dow Jones Industrial Average è salito di 425,94 punti, ovvero dell'1,06%, a 40.638,65, l'S&P 500 è salito di 62,00 punti, ovvero dell'1,16%, a 5.425,36 e il Nasdaq Composite è salito di 171,94 punti, ovvero dell'1,03%, a 16.896,39.


Venerdì, la media mobile a 50 giorni dell’indice S&P 500 si è attestata intorno a 5.761 punti, mentre la media mobile a 200 giorni ha chiuso leggermente sopra, a circa 5.754.


Sebbene l’indice di riferimento fosse in rialzo nel pomeriggio di lunedì, si prevede che la media mobile a 50 giorni scenda a fine giornata, portandosi al di sotto di quella a 200 giorni per la prima volta dal 1° febbraio 2023.


Nel frattempo, l’indice di volatilità CBOE, noto anche come il "termometro della paura" di Wall Street, è calato rispetto ai recenti massimi toccati la scorsa settimana, fermandosi a quota 30,86.


Con la chiusura dei mercati prevista per il Venerdì Santo, la settimana più breve di contrattazioni sarà osservata con particolare attenzione, nella speranza di cogliere segnali su come imprese, consumatori e responsabili politici stiano interpretando le prospettive economiche in un contesto di marcata incertezza geopolitica.


Le tensioni sul fronte dei dazi sono emerse proprio mentre le società statunitensi iniziano a pubblicare i risultati relativi al primo trimestre del 2025.


Tra le protagoniste, Goldman Sachs ha registrato un rialzo del 2,6% dopo aver comunicato un aumento degli utili trimestrali. Nei prossimi giorni, riflettori puntati anche su altri colossi come Netflix (NASDAQ: NFLX), attesa con i suoi risultati.


Sul fronte farmaceutico, le aziende attive nel settore dell’obesità hanno guadagnato terreno in seguito alla decisione di Pfizer (NYSE: PFE) di interrompere lo sviluppo della propria pillola sperimentale per la perdita di peso. Il titolo Pfizer ha chiuso in rialzo dello 0,9%.




Fonte: investing.com

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