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Nicola Mei: il networking fatto persona

Aggiornamento: 17 set 2024

Ho intervistato Nicola Mei, un imprenditore che ha creato Hi!Founders, una community di oltre 1300 founders in Italia. Questa conversazione ha sfatato tanti falsi miti che spesso girano nel mondo startup e ha messo in luce l'importanza del network per la costruzione di realtà nuove.


Nicola Mei si laurea come Ingegnere Energetico. Durante la tesi di laurea crea la sua prima startup, "Tocket", nel 2019. Si tratta di una startup che aiuta gli organizzatori di eventi con il ticketing online, registrando i codici dei biglietti in blockchain per eliminare il bagarinaggio e altre forme di frode nella compravendita tra utenti finali. La startup arriverà tuttavia ad un punto di crisi quando, nel 2020, per la pandemia, gli eventi si sposteranno online. Anche se negli anni successivi la startup potè riprendere aria grazie all'allentamento delle misure, a causa di constraints operativi Nicola, nel 2022, decide di chiudere il progetto.


Già nel 2021, prima di chiudere Tocket, Nicola aveva organizzato alcuni eventi per i founders, e aveva iniziato a scrivere post su LinkedIn molto di frequente in ambito Startup. Da quel momento ha iniziato a concretizzare il suo network in una Community, che ad oggi arriva a migliaia di persone e che ha un punto di incontro su Telegram, con un gruppo di oltre 1300 professionisti. Nicola ha deciso di non porre requisii per entrare nel network, volendo dare forza a questo mondo eliminando le barriere economiche.

La community permette ai founders di trovare potenziali confounder, scambiare opinioni ed esperienze con altri proprietari di startup con un'idea di business già validata. Inoltre si possono trovare consulenti, incubatori di startup e angel investors, tutte figure fondamentali per affrontare le sfide che sorgono nelle varie fasi della creazione.


Abbiamo poi chiesto quali sono le competenze dei migliori founders. Le skill fondamentali che portano valore sono:

  • la leadership, sopratuttto nei momenti più difficili che la startup incontrerà nel primo periodo.

  • l'analisi della propria situazione, per dare le giuste priorità alla creazione del prodotto

  • Il network, che aiuta nel momento in cui i founders trovino difficoltà in un settore difficile

  • le sales, soprattutto in fase di product launch


Un'altra questione che spesso viene discussa tra founders è se sia meglio agire raccogliendo capitali esterni (il cosiddetto Venture Capital) o con strategia Bootstrapped, ovvero iniziare con pochi capitali personali per poi espandersi col denaro ricavato dalle prime vendite. Nicola sottolinea che, sebbene la raccolta di capitali sia talvolta necessaria, specialmente per verticali come deep tech o pharmaceutical, tale raccolta non deve essere vista come un obiettivo, ma come un punto di partenza.


Anche il numero di co-founder è fondamentale: all'aumentare del loro numero aumentano le skill, ma diminuisce l'agilità del progetto. Tuttavia, le skills che non possono mancare sono sostanzialmente 3: un developer, che costruisca il prodotto, un Salesman, che si concentri sulla comunicazione con leads e clienti e che porti a casa i capitali necessari per tenere viva la startup, ed eventualmente qualcuno che faccia PR con gli altri stakeholders. Le startup di maggior successo hanno dai 2 ai 5 founders, ma secondo Nicola il numero ottimale è 3.


Concludendo, Nicola afferma che creare una startup è un arduo percorso che prevede diverse e veloci iterazioni sul prodotto, e che non sempre ha successo. Tuttavia, startup nate già in università come Datapizza, Young Platform oppure Pack SRL, che hanno fatturato tutte oltre il milione annuo, dimostrano come il mondo startup sia accessibile a tutti: provare a creare un progetto in questo ambito puà insegnare skill che col tempo diventeranno fondamentali.

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