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Dollaro ai massimi contro lo yen, crollano criptovalute e petrolio

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Il Nasdaq è rimbalzato mercoledì, recuperando parte delle perdite accumulate durante la recente ondata di vendite, mentre gli investitori si preparano ai molto attesi risultati trimestrali di Nvidia e ai dati chiave sull’occupazione, rimasti in sospeso durante la più lunga chiusura del governo degli Stati Uniti.


A differenza dell’S&P 500 e del Dow Jones, entrambi in calo, la forza dei titoli tecnologici ha spinto il Nasdaq in territorio positivo.


I verbali della riunione di ottobre della Federal Reserve hanno rivelato un’insolita divisione interna: pur abbassando i tassi di interesse, alcuni membri hanno avvertito che un allentamento eccessivo potrebbe ostacolare la lotta all’inflazione.


L’oro ha ridotto i propri guadagni dopo la pubblicazione dei verbali, mentre il petrolio è precipitato in scia alle notizie su una proposta statunitense per una possibile risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina.


Nvidia, protagonista dell’ondata di interesse per l’intelligenza artificiale che ha sostenuto gran parte del rally azionario degli ultimi mesi, presenterà risultati e previsioni che saranno esaminati attentamente per valutare la solidità del boom dell’AI e capire se i timori di valutazioni troppo elevate o di una bolla siano fondati.


La recente riapertura delle attività governative ha anche liberato un accumulo di dati economici ufficiali, che stanno iniziando a essere diffusi. Il rapporto sull’occupazione di settembre del Dipartimento del Lavoro è atteso per giovedì: un risultato inferiore alle attese potrebbe influenzare le decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse nella riunione di politica monetaria del prossimo mese.


Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 144,12 punti, ovvero dello 0,31%, a 45.948,94, l'S&P 500 è sceso di 3,45 punti, ovvero dello 0,05%, a 6.614,17 e il Nasdaq Composite è salito di 27,11 punti, ovvero dello 0,12%, a 22.460,58. 


Le borse europee hanno chiuso quasi invariate, restando vicine ai minimi dell’ultimo mese in attesa della pubblicazione dei conti di Nvidia.


L’indice MSCI globale ha ceduto 2,07 punti (-0,21%) portandosi a 973,94. Lo STOXX 600 paneuropeo è arretrato dello 0,03%, mentre il FTSEurofirst 300 ha perso 0,97 punti (-0,04%).


Nei mercati emergenti l’indice MSCI ha registrato un calo di 2,09 punti (-0,15%), a 1.359,66. In Asia, l’MSCI Asia-Pacifico escluso il Giappone ha chiuso in ribasso dello 0,35% a 697,73, mentre il Nikkei giapponese è scivolato di 165,28 punti (-0,34%) a 48.537,70.


Sul fronte obbligazionario, i rendimenti dei Treasury statunitensi si sono mossi in modo contrastato dopo la diffusione dei verbali della Fed. Il decennale è sceso di 0,4 punti base al 4,117%, mentre il trentennale ha segnato un lieve calo allo 4,7368% dal 4,741%. Il biennale, più sensibile alle aspettative sui tassi, è invece salito di 0,6 punti base al 3,587%.


Il dollaro si è rafforzato contro lo yen, toccando il livello più alto da gennaio mentre gli investitori attendono il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti.


L’indice del dollaro, che confronta la valuta americana con un paniere di valute tra cui yen ed euro, è aumentato dello 0,59% a 100,18. L’euro, invece, è arretrato dello 0,47% a 1,1524 dollari. Nei confronti dello yen, il biglietto verde è salito dello 0,9%, raggiungendo quota 156,9.


Nel mercato delle criptovalute il sentiment è stato negativo: il bitcoin è sceso del 3,95% a 88.808,21 dollari, mentre l’ethereum ha perso il 7,12% attestandosi a 2.876,23 dollari.


Il petrolio è crollato a causa delle notizie su una proposta statunitense per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina e per le persistenti preoccupazioni sull’eccesso di offerta. Il WTI ha chiuso in calo del 2,14% a 59,44 dollari al barile, mentre il Brent è sceso del 2,13% a 63,51 dollari.


L’oro ha beneficiato della ricerca di beni rifugio in vista dei dati sull’occupazione posticipati, ma ha poi ridotto i guadagni dopo la diffusione dei verbali della Fed. L’oro spot è avanzato dello 0,15% a 4.073,87 dollari l’oncia, mentre i future statunitensi sul metallo prezioso sono aumentati dello 0,6% a 4.085,60 dollari.




Fonte: investing.com

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