Dazi: come reagisce il mondo alle nuove politiche?

Le tensioni commerciali tra Stati Uniti, Unione Europea e Cina stanno mettendo sotto pressione le grandi aziende tecnologiche americane. In particolare, Apple si trova nel mirino di Pechino, che sta valutando un'indagine antitrust sui suoi servizi, mentre Bruxelles potrebbe adottare misure di ritorsione contro le aziende della Silicon Valley in risposta ai dazi minacciati dall'amministrazione Trump. Questo scenario evidenzia come la politica commerciale stia diventando un campo di battaglia sempre più complesso per le multinazionali.

La decisione di Trump di imporre tariffe sulle importazioni europee deriva dal trattamento riservato dall'UE alle società tecnologiche americane e dal deficit commerciale con il blocco. Bruxelles, dal canto suo, sta considerando l'uso del suo "strumento anti-coercizione" per contrastare eventuali misure punitive, segnalando la volontà di difendere gli interessi economici del continente. Questo potrebbe portare a un'intensificazione delle tensioni economiche tra le due potenze occidentali.

Nel frattempo, la Cina non rimane a guardare e punta direttamente su Apple, simbolo della leadership tecnologica statunitense. Le autorità di regolamentazione di Pechino stanno valutando un'indagine sulle pratiche dell'App Store, utilizzando la questione come leva negoziale nella disputa commerciale con Washington. Questa mossa evidenzia come le tensioni tariffarie possano avere ripercussioni dirette sulle strategie aziendali delle big tech.

Le aziende tecnologiche si trovano così intrappolate in una partita geopolitica ad alto rischio. L'esito di questa guerra commerciale avrà implicazioni significative per l'economia globale, influenzando investimenti, innovazione e competitività. Con l'Unione Europea, la Cina e gli Stati Uniti impegnati in una battaglia di dazi e regolamentazioni, le multinazionali dovranno navigare tra pressioni politiche e interessi di mercato per proteggere la loro posizione nel panorama economico internazionale.