Capolavoro per Lecco: Intervista a Susanna de Maron
- Luca Brivio
- 20 mar
- Tempo di lettura: 2 min


Da sei anni, la mostra Capolavoro per Lecco porta opere d’arte straordinarie nel cuore della città di Lecco, trasformando il Palazzo delle Paure in uno spazio di cultura e riflessione. L’iniziativa, nata grazie all’intuizione di Don Davide Milani, ha coinvolto negli anni un numero crescente di volontari e studenti, diventando un appuntamento atteso e riconosciuto anche a livello nazionale. Noi di Centro Studi JLC abbiamo intervistato Susanna de Maron, responsabile per il progetto PCTO della mostra, che ha portato centinaia di studenti, nel corso degli anni, a far parte del progetto.
Un percorso iniziato con Tintoretto
Il progetto ha preso il via con un’opera di Tintoretto, che nel primo anno ha richiamato oltre 22.000 visitatori. Da allora, ogni edizione si è distinta per la selezione di opere di grande valore, tra cui un disegno di Michelangelo e le formelle vaticane su San Nicolò, patrono di Lecco. Quest'anno sono sstate esposte la Pala Tezi di Perugino e la madonna adorante di Giovanni Gntonio di Giordano. L’obiettivo della mostra non è solo esporre capolavori, ma anche creare un percorso di approfondimento, guidato da studenti e volontari, che aiuti il pubblico a scoprire il significato e il contesto delle opere.
Gli studenti protagonisti della mostra
Uno degli aspetti più innovativi della mostra è il coinvolgimento degli studenti del triennio delle scuole superiori attraverso percorsi di PCTO (ex alternanza scuola-lavoro). Ogni anno, giovani provenienti da diversi istituti di Lecco e dintorni partecipano come guide, addetti all’accoglienza e alla comunicazione digitale. Dopo un periodo di formazione, imparano a raccontare le opere e a interagire con il pubblico, vivendo un’esperienza formativa che lascia un segno profondo: alcuni, alla fine della mostra, sentono le opere quasi come proprie, tornando a salutarle prima della chiusura.
Il ruolo insostituibile di volontari e professionisti
Se gli studenti danno energia alla mostra, il vero cuore pulsante è rappresentato dai volontari adulti, molti dei quali coinvolti sin dalla prima edizione. Ex insegnanti, pensionati e appassionati d’arte mettono a disposizione il loro tempo per accogliere i visitatori, gestire i laboratori didattici e affiancare i ragazzi nelle loro attività. Per molti di loro, questa esperienza rappresenta un modo nuovo di vivere la fede e la comunità, creando legami con le persone e trasmettendo la bellezza dell’arte come strumento di dialogo e riflessione. Poi immancabile è il ruolo dei professionisti, che sono in grado di dare un carattere serio e professionale alla mostra: primo fra tutti in questa edizione è stato il curatore prof. Alessandro Delpriori, l'attrice Sonia Bergamasco, che ha realizzato il video mostrato in mostra, a chi si è occupato dell'allestimento pratico e della comunicazione.
Verso il 2026: il futuro di Capolavoro per Lecco
Mentre l’edizione 2025 ha chiuso con oltre 11.200 visitatori, il team è già al lavoro per la prossima mostra. Le opere sono ancora top secret, ma l’entusiasmo è alle stelle. La sfida sarà, come sempre, creare un’esperienza immersiva, capace di unire arte, fede e cultura, con il contributo di tutta la comunità lecchese.
Capolavoro per Lecco non è solo una mostra, ma un progetto che continua a crescere, dimostrando come l’arte possa essere un potente strumento di condivisione e trasformazione sociale.
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