Bruxelles conferma il target 2035 ma apre agli ibridi e ai motori termici alimentati con carburanti sostenibili
- piscitellidaniel
- 6 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
La Commissione europea ha confermato l’obiettivo di vietare la vendita di nuove auto a combustione interna dal 2035, ma introduce una novità rilevante aprendo alla possibilità di mantenere sul mercato veicoli ibridi e motori termici alimentati esclusivamente con carburanti sostenibili. La decisione arriva dopo mesi di confronto con governi, industria automobilistica e associazioni ambientaliste, ed è pensata per conciliare le esigenze della transizione ecologica con la competitività del settore europeo, oggi in piena trasformazione. Bruxelles ribadisce così l’impegno verso la neutralità climatica, pur accogliendo richieste che puntano a garantire una maggiore gradualità nel passaggio all’elettrico.
Il quadro regolatorio rivisto consente ai costruttori di proporre, anche dopo il 2035, veicoli dotati di motori tradizionali, a condizione che utilizzino esclusivamente carburanti sintetici o biocarburanti avanzati, in grado di garantire emissioni nette quasi azzerate nell’intero ciclo di vita. La Commissione intende definire criteri stringenti per certificare la reale sostenibilità dei carburanti ammessi, un punto cruciale per evitare distorsioni di mercato e per assicurare che la deroga non comprometta gli obiettivi climatici. Questa soluzione è stata accolta favorevolmente da diversi Paesi membri con una forte tradizione motoristica, che da tempo chiedevano maggiore flessibilità tecnologica.
La decisione riconosce anche il ruolo dell’ibrido nella fase di transizione. Pur non rappresentando la soluzione definitiva, i propulsori ibridi sono considerati utili per colmare il divario che ancora separa molti consumatori dall’acquisto di un’auto elettrica, sia per ragioni infrastrutturali sia economiche. L’inclusione degli ibridi nel percorso regolatorio mira a evitare un impatto troppo brusco sulla domanda e a sostenere un settore che dà lavoro a milioni di persone in Europa. Le associazioni dei produttori vedono in questa apertura un elemento positivo per programmare investimenti più equilibrati tra elettrico, nuovi carburanti e tecnologie di efficienza energetica.
La conferma del target 2035 rappresenta comunque una sfida per l’industria automobilistica europea, che dovrà accelerare ulteriormente il processo di trasformazione verso l’elettrificazione. I costruttori stanno già investendo ingenti risorse per aggiornare le piattaforme produttive, sviluppare batterie più efficienti e ampliare l’offerta di modelli a zero emissioni. La possibilità di continuare a produrre motori termici alimentati con carburanti sostenibili offre una linea di continuità industriale, ma non riduce la necessità di aumentare la competitività del comparto elettrico, soprattutto fronteggiando la concorrenza asiatica.
L’infrastruttura di ricarica resta un punto critico. Bruxelles sottolinea come il successo del target 2035 dipenderà dalla capacità degli Stati membri di accelerare l’installazione di colonnine rapide e ultra-rapide, garantendo copertura diffusa sia nei centri urbani sia nelle aree rurali. Allo stesso tempo, l’adozione dei carburanti sostenibili richiederà investimenti in produzione, distribuzione e certificazione, elementi che dovranno essere sviluppati in parallelo per rendere la deroga realmente operativa. I costi di produzione degli e-fuel restano oggi elevati, ma la Commissione ritiene che possano diminuire con l’ingresso su larga scala di nuovi operatori e con il progresso tecnologico.
Il dibattito politico europeo resta acceso, con alcuni Paesi che considerano l’elettrico l’unica soluzione davvero coerente con gli obiettivi climatici e altri che chiedono maggiore neutralità tecnologica. La scelta di Bruxelles tenta di mediare tra queste posizioni, tenendo conto sia dell’urgenza ambientale sia delle implicazioni socioeconomiche di una transizione troppo rapida. L’apertura ai carburanti sostenibili è stata letta come un compromesso che consente di mantenere sul mercato una gamma di soluzioni diversificate senza rallentare il percorso verso la decarbonizzazione.
La revisione della normativa sarà accompagnata da ulteriori atti delegati che dovranno definire in modo puntuale i parametri per la sostenibilità dei carburanti e i requisiti di omologazione dei veicoli. L’attenzione sarà rivolta anche alla trasparenza delle filiere e alla verifica delle emissioni effettive durante l’intero ciclo produttivo, per evitare che soluzioni solo apparentemente ecologiche possano compromettere gli obiettivi fissati dal Green Deal europeo. Il settore automobilistico dovrà quindi confrontarsi con un quadro più complesso, ma anche più flessibile, che offre nuove opportunità per l’innovazione tecnologica e per il mantenimento della capacità produttiva sul territorio europeo.

Commenti