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Borse europee caute in attesa della BCE, Milano in calo con Stellantis sotto pressione

La giornata del 30 ottobre si è aperta all’insegna della prudenza sui principali listini europei, con gli investitori in attesa delle decisioni della Banca Centrale Europea e delle indicazioni della presidente Christine Lagarde sui prossimi orientamenti di politica monetaria. Dopo settimane di volatilità e oscillazioni dei rendimenti obbligazionari, i mercati del Vecchio Continente hanno mostrato un atteggiamento attendista, condizionato anche dalle ultime trimestrali e dalle prospettive macroeconomiche ancora incerte.


A Milano, Piazza Affari ha chiuso la seduta in territorio negativo, con l’indice FTSE MIB in ribasso di quasi un punto percentuale. La flessione è stata trainata principalmente dalle vendite sul titolo Stellantis, che ha registrato un calo significativo dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. Il gruppo automobilistico ha risentito delle preoccupazioni sul rallentamento della domanda globale e sull’aumento dei costi di produzione, in un contesto di mercato automobilistico sempre più competitivo e condizionato dalle politiche di transizione energetica. Il titolo ha perso terreno anche a causa delle revisioni al ribasso degli analisti, che hanno ridotto le previsioni di crescita degli utili per i prossimi trimestri.


La cautela degli investitori si è estesa all’intero comparto industriale, che risente del contesto di rallentamento dell’economia europea. Le aziende legate al ciclo manifatturiero e all’export continuano a essere penalizzate dall’incertezza sulla domanda estera e dalle tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti. La debolezza dei dati macroeconomici provenienti dalla Germania, che ha registrato una crescita stagnante, contribuisce a mantenere alta la percezione di rischio sull’industria continentale.


Anche il comparto bancario ha mostrato un andamento debole, in attesa delle decisioni della BCE sui tassi. Le grandi banche europee, che nelle ultime settimane avevano beneficiato dell’aumento dei margini di interesse, hanno rallentato la corsa a causa del timore che il ciclo restrittivo possa ormai avvicinarsi alla fine, riducendo il vantaggio competitivo derivante dai tassi elevati. In Italia, Banco BPM e BPER Banca hanno registrato leggere flessioni, mentre Intesa Sanpaolo ha contenuto le perdite grazie alla solidità dei risultati presentati nei giorni precedenti.


Il mercato obbligazionario ha mostrato lievi tensioni, con il rendimento del BTP decennale italiano stabile intorno al 3,9% e lo spread con il Bund tedesco fermo vicino ai 140 punti base. Gli investitori restano concentrati sulle indicazioni che emergeranno dal prossimo meeting della BCE: la banca centrale non dovrebbe modificare i tassi d’interesse, ma i mercati attendono chiarimenti sulla possibile tempistica di eventuali tagli nel corso del 2025. L’attenzione si concentra sulle parole di Christine Lagarde, che dovrà bilanciare la preoccupazione per l’inflazione ancora sopra il target con la debolezza della crescita europea.


Sul fronte internazionale, anche le altre principali piazze europee hanno chiuso in leggero calo. Francoforte ha risentito dei dati deludenti sulla produzione industriale tedesca, mentre Parigi ha registrato vendite sui titoli del lusso, penalizzati dai timori per il rallentamento della domanda cinese. Londra è rimasta debole, zavorrata dalle prese di profitto nel settore energetico e dalla volatilità dei prezzi del petrolio, in flessione dopo settimane di tensioni geopolitiche. L’indice Euro Stoxx 600 ha perso circa lo 0,3%, evidenziando un clima di attesa e prudenza generalizzata.


Oltreoceano, Wall Street ha offerto una direzione incerta, con gli operatori che attendono le nuove indicazioni della Federal Reserve. Le grandi società tecnologiche, protagoniste della recente corsa dei mercati, hanno mostrato segnali di rallentamento, mentre i dati macroeconomici statunitensi confermano un’economia ancora solida ma soggetta a pressioni inflazionistiche persistenti. La prospettiva di tassi elevati ancora a lungo continua a rappresentare un freno per le valutazioni dei titoli più sensibili ai costi del credito.


In questo contesto, il mercato azionario europeo resta sospeso tra due forze opposte: da un lato, la speranza di un allentamento monetario nel 2025 che possa sostenere la ripresa; dall’altro, la consapevolezza che la politica restrittiva della BCE ha già prodotto un rallentamento marcato nella domanda interna e negli investimenti. Gli analisti sottolineano che il quadro economico europeo rimane fragile: la crescita del Pil nell’area euro è prevista attorno allo 0,5% per l’anno in corso, con inflazione ancora vicina al 2,9% e consumi deboli in diversi Paesi membri.


A Piazza Affari, oltre a Stellantis, si sono distinti in negativo alcuni titoli del comparto energetico e delle costruzioni. Saipem e Tenaris hanno risentito della flessione del prezzo del greggio, mentre Prysmian ha subito prese di profitto dopo i recenti massimi storici. In controtendenza, i titoli difensivi come Terna, Snam e Italgas hanno mostrato maggiore stabilità, sostenuti dalla ricerca di posizioni più sicure in un contesto di volatilità. Anche il comparto farmaceutico ha mostrato una lieve tenuta, in linea con le tendenze europee.


La giornata si è dunque conclusa con un quadro di attesa e di volatilità contenuta. Gli operatori di mercato rimangono concentrati sul messaggio che arriverà da Francoforte, nella convinzione che le prossime mosse della BCE determineranno l’orientamento dei mercati azionari e obbligazionari europei nelle settimane a venire. In assenza di segnali chiari di inversione, prevale la cautela, con volumi contenuti e una diffusa strategia di difesa dei portafogli.

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