Batterie, Sungrow accelera in Europa e punta sull’Italia con ricavi in crescita del 30 per cento nel 2025
- piscitellidaniel
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La crescita di Sungrow nel settore delle batterie per l’accumulo energetico evidenzia come la transizione energetica stia ridefinendo gli equilibri industriali globali, con gruppi cinesi sempre più centrali anche nei mercati europei. L’azienda prevede per il 2025 un aumento dei ricavi in Italia intorno al 30 per cento, un dato che riflette non solo l’espansione della domanda di sistemi di accumulo, ma anche il posizionamento strategico del Paese come snodo rilevante per lo sviluppo delle rinnovabili e delle infrastrutture energetiche. L’Italia viene considerata un mercato chiave per la combinazione tra diffusione del fotovoltaico, necessità di stabilizzare la rete e politiche pubbliche orientate all’integrazione delle fonti intermittenti.
Sungrow opera lungo tutta la filiera delle soluzioni per l’energia rinnovabile, dagli inverter ai sistemi di accumulo su larga scala e per applicazioni industriali e commerciali. Il rafforzamento nel segmento delle batterie risponde a una trasformazione strutturale del sistema elettrico, nel quale la capacità di immagazzinare energia diventa essenziale per garantire continuità, sicurezza e flessibilità. L’accumulo non è più un elemento accessorio, ma una componente centrale delle nuove reti, chiamate a gestire una produzione sempre più distribuita e variabile. In questo contesto, l’offerta di Sungrow intercetta la domanda di soluzioni integrate, capaci di combinare efficienza tecnologica, affidabilità operativa e rapidità di implementazione.
La crescita prevista in Italia si inserisce in un quadro europeo caratterizzato da investimenti consistenti nelle infrastrutture energetiche e da una progressiva accelerazione dei progetti legati allo storage. Le batterie vengono sempre più utilizzate per bilanciare la rete, ridurre i picchi di domanda e supportare l’autoconsumo, soprattutto in ambito industriale. Sungrow beneficia di un vantaggio competitivo costruito su economie di scala, capacità produttiva e un forte investimento in ricerca e sviluppo, elementi che consentono di contenere i costi e di rispondere rapidamente alle esigenze dei grandi operatori energetici. Questo modello industriale si traduce in una presenza sempre più visibile nei grandi progetti di accumulo, che rappresentano uno dei motori principali della crescita prevista.
Il rafforzamento di un gruppo cinese nel mercato italiano delle batterie solleva anche interrogativi di carattere strategico e industriale. La dipendenza tecnologica e produttiva dall’Asia resta un tema sensibile nel dibattito europeo, soprattutto in settori considerati critici per la sicurezza energetica. Allo stesso tempo, la rapidità con cui aziende come Sungrow riescono a scalare i mercati evidenzia il ritardo accumulato dall’industria europea nello sviluppo di una filiera competitiva dell’accumulo. L’Italia, come altri Paesi, si trova quindi a dover bilanciare l’esigenza di accelerare la transizione energetica con la necessità di costruire competenze e capacità produttive interne, in un contesto nel quale la domanda di batterie è destinata a crescere in modo strutturale nei prossimi anni.

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