Wall Street verso l’ottavo mese consecutivo di rialzi, riflettori su Fed e petrolio
- piscitellidaniel
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Martedì l’S&P 500 e il Nasdaq hanno chiuso con performance deboli. Il contributo positivo dei titoli dei servizi di comunicazione non è stato sufficiente a compensare le flessioni dei comparti tecnologico e finanziario, che hanno pesato anche sull’andamento del Dow Jones.
I titoli dei servizi di comunicazione si sono distinti tra i migliori dell’S&P 500, sostenuti dal rialzo dell’1,2% di Meta Platforms. Lunedì il gruppo ha annunciato l’acquisizione della startup cinese di intelligenza artificiale Manus, rafforzando la propria strategia di integrazione dell’AI avanzata su piattaforme come Facebook e Instagram.
Il settore tecnologico ha mostrato un andamento contrastato: Apple ha ceduto lo 0,2%, Nvidia è rimasta sostanzialmente invariata, mentre Microsoft ha registrato un lieve progresso.
Lunedì questi titoli avevano interrotto una serie positiva di sei sedute consecutive, la più lunga da settembre, che aveva spinto l’S&P 500 a toccare un nuovo massimo storico la scorsa settimana.
Nonostante ciò, nella settimana accorciata dalle festività i volumi di scambio sono rimasti contenuti, un fattore che, secondo gli analisti, potrebbe accentuare la volatilità dei mercati.
Sul Dow Jones hanno pesato in particolare le perdite di Goldman Sachs e American Express.
Citigroup ha chiuso in calo dell’1%, dopo che il consiglio di amministrazione ha approvato la vendita della divisione russa AO Citibank a Renaissance Capital. L’operazione comporterà una perdita ante imposte stimata in circa 1,2 miliardi di dollari, dovuta in larga parte agli effetti del cambio.
Alle 14:05 il Dow Jones Industrial Average è sceso di 53,73 punti, ovvero dello 0,11%, a 48.409,38, l'S&P 500 ha perso 2,83 punti, ovvero dello 0,04%, a 6.903,04 e il Nasdaq Composite ha perso 17,87 punti, ovvero dello 0,07%, a 23.457,01.
L’S&P 500 e il Dow Jones si avviano a chiudere l’ottavo mese consecutivo in rialzo, la serie mensile positiva più lunga dal 2017. Alcuni investitori guardano con ottimismo al cosiddetto “rally di Babbo Natale”, un periodo in cui, secondo lo Stock Trader’s Almanac, l’S&P 500 tende a registrare guadagni negli ultimi cinque giorni di contrattazione dell’anno e nei primi due di gennaio.
Dai verbali dell’ultima riunione di due giorni emerge che la Federal Reserve ha deciso di procedere con il taglio dei tassi nella riunione di dicembre solo dopo un ampio e approfondito confronto sui rischi che gravano sull’economia statunitense.
La prossima riunione della Fed è in calendario per il 27 e 28 gennaio e il mercato si attende che la banca centrale mantenga invariato il tasso di riferimento.
Da inizio anno l’S&P 500 ha messo a segno un progresso di circa il 17%, sostenuto dall’entusiasmo degli investitori per l’intelligenza artificiale, che ha permesso all’indice di riferimento statunitense di sovraperformare lo STOXX 600 europeo. Ciò è avvenuto nonostante una parziale diversificazione degli investimenti lontano dalle azioni USA nella prima parte dell’anno, in un contesto segnato dalle tensioni commerciali.
Sul fronte geopolitico, la Russia ha annunciato un irrigidimento della propria posizione negoziale dopo aver accusato Kiev di un attacco a una residenza presidenziale russa. Le scarse prospettive di un accordo di pace hanno sostenuto i prezzi del petrolio, favorendo la sovraperformance del sottoindice energetico dell’S&P 500, in rialzo dello 0,7%.
Alla Borsa di New York, i titoli in rialzo hanno superato quelli in calo con un rapporto di 1,22 a 1, con 150 nuovi massimi e 65 nuovi minimi registrati nella seduta.
Nell’arco delle ultime 52 settimane, l’S&P 500 ha segnato tre nuovi massimi e un nuovo minimo, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 30 nuovi massimi e 180 nuovi minimi.
Fonte: investing.com




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