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Wall Street sale mentre l'inflazione sotto le attese attenua i timori sulla politica della Fed


Venerdì i principali indici di Wall Street hanno registrato un balzo in una sessione caratterizzata da forte volatilità. A dare slancio al mercato è stato un rapporto sull'inflazione inferiore alle attese, che ha mitigato alcune preoccupazioni legate alla previsione della Federal Reserve di effettuare soltanto due riduzioni delle tariffe nel 2025.


Anche i rendimenti dei titoli del Tesoro sono scesi, allontanandosi dal picco di oltre 6,5 punti raggiunti nella sessione precedente. Questo calo ha contribuito a sostenere le azioni statunitensi, che sono riuscite a ribaltare un avvio di giornata debole.


Secondo gli economisti consultati da Reuters, i dati più recenti mostrano che l'indice della spesa per consumi personali (PCE) è aumentato del 2,4% su base annua a novembre, al di sotto delle stime del 2,5%.


Dopo la diffusione dei dati, i trader hanno incrementato le loro aspettative su un taglio dei tassi nel 2025, prevedendo ora un primo intervento a marzo e un secondo entro ottobre. Prima della pubblicazione, le probabilità di un secondo taglio entro dicembre 2025 erano stimate intorno al 50%.


Questa settimana, la Federal Reserve ha effettuato il terzo taglio dei tassi di interesse dell'anno, ma ha ridotto le previsioni per il 2025, annunciando solo due riduzioni di un quarto di punto, rispetto alle quattro ipotizzate a settembre. Questa revisione riflette il riconoscimento della continua resilienza dell'economia e dell'inflazione ancora elevata.


L'orientamento più restrittivo della Fed ha spinto il Nasdaq verso la sua prima settimana negativa dopo cinque consecutive in crescita, mentre l'S&P 500 si avvia verso la sua settimana peggiore degli ultimi sei mesi. Anche il Dow Jones si trova sulla strada per registrare la terza settimana consecutiva di perdite.


La sessione di venerdì ha coinciso con la scadenza simultanea dei contratti derivati trimestrali legati ad azioni, opzioni su indici e futures, un evento noto come "triple witching," che ha contribuito ad aumentare la volatilità dei mercati.


Alle 11:18 ET, il Dow Jones Industrial Average è salito di 582,51 punti, ovvero l'1,38%, a 42.924,75, l'S&P 500 ha guadagnato 77,16 punti, ovvero l'1,31%, a 5.944,24 e il Nasdaq Composite ha guadagnato 252,31 punti, ovvero l'1,30%, a 19.625,08.


Tra i settori, quello sanitario ha registrato le migliori performance. In particolare, Eli Lilly (NYSE: LLY) ha guadagnato il 5% dopo che il farmaco sperimentale di nuova generazione per l'obesità della concorrente danese Novo Nordisk (NYSE: NVO) ha mostrato risultati inferiori alle aspettative in una sperimentazione avanzata.


Tutti gli 11 principali settori dell'S&P 500 hanno chiuso in territorio positivo.


Intanto, al Congresso degli Stati Uniti proseguivano i lavori per scongiurare una chiusura parziale del governo prima della scadenza di mezzanotte. Questo, nonostante l’opposizione di oltre tre dozzine di repubblicani alla proposta del presidente eletto Donald Trump di utilizzare la misura per innalzare il tetto del debito nazionale.


Sul NYSE, il numero di titoli in crescita ha superato quelli in calo con un rapporto di 1,44 a 1, mentre sul Nasdaq il rapporto è stato di 1,19 a 1.


L'S&P 500 non ha registrato nuovi massimi nelle ultime 52 settimane e ha segnato 21 nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha raggiunto 12 nuovi massimi e 150 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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