Wall Street rimbalza tra utili positivi e segnali distensivi nella guerra commerciale USA-Cina
- piscitellidaniel
- 24 apr
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Giovedì, i principali indici di Wall Street hanno registrato un forte rialzo, trainati dall'entusiasmo degli investitori per una serie di risultati aziendali superiori alle attese e per i segnali di un possibile allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
ServiceNow (NYSE: NOW), azienda di software, e Hasbro (NASDAQ: HAS), produttore di giocattoli, sono stati tra i protagonisti dell’S&P 500, con incrementi rispettivi del 14,8% e del 15,7%, dopo aver pubblicato trimestrali migliori del previsto.
Il balzo di ServiceNow ha spinto il settore tecnologico, contribuendo a un aumento del 2,7% nel comparto informatico, mentre anche i titoli a grande capitalizzazione hanno sostenuto i guadagni del settore.
Stando ai dati di LSEG, circa il 73,9% delle 157 aziende dell’S&P 500 che hanno comunicato finora i risultati del primo trimestre hanno superato le previsioni degli analisti, nonostante il clima di incertezza sui dazi.
Anche le parole del Segretario al Tesoro USA, Scott Bessent, hanno influenzato positivamente i mercati: ha definito "insostenibili" le attuali tariffe imposte reciprocamente da Stati Uniti e Cina. L’intervento è arrivato all’indomani di indiscrezioni secondo cui la Casa Bianca starebbe valutando un taglio dei dazi su beni cinesi.
Anche i dati macroeconomici hanno contribuito a rafforzare il sentiment degli investitori: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono aumentate solo lievemente, mentre gli ordini di beni durevoli a marzo hanno segnato un incremento nettamente superiore alle attese.
Alle 11:54 ET, il Dow Jones Industrial Average è salito di 310,48 punti, ovvero dello 0,78%, a 39.917,56, l'S&P 500 ha guadagnato 78,96 punti, ovvero dell'1,47%, a 5.454,82 e il Nasdaq Composite ha guadagnato 338,19 punti, ovvero del 2,02%, a 17.046,06.
Nonostante i segnali incoraggianti di una possibile distensione commerciale, l’incertezza rimane elevata. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha chiarito che un eventuale taglio dei dazi non sarà unilaterale, mentre da parte sua la Cina ha ribadito che gli Stati Uniti dovrebbero eliminare tutte le tariffe imposte in modo unilaterale per arrivare a una vera risoluzione della disputa.
La continua volatilità dei titoli e la mancanza di chiarezza sulla direzione della politica commerciale rendono difficile per gli investitori valutare pienamente le implicazioni del possibile cambio di rotta dell’amministrazione Trump, contribuendo a mantenere alta l’instabilità dei mercati.
Tutti e tre i principali indici restano negativi dall'inizio dell'anno, con l’S&P 500 che registra un calo superiore all’11% rispetto al massimo storico di febbraio. In questo contesto, Deutsche Bank ha rivisto al ribasso la sua previsione per la fine dell’anno sull’indice di riferimento, portandola a 6.150 punti rispetto ai precedenti 7.000.
Numerose aziende hanno evidenziato l’impatto delle tensioni commerciali sulle loro prospettive future.
Procter & Gamble ha perso il 5,2% dopo aver rivisto al ribasso le sue stime di utile annuale, mentre Alaska Airlines ha subito un tonfo del 9,8%, ritirando le previsioni finanziarie insieme ad altre compagnie del settore.
Nel frattempo, Alphabet (NASDAQ: GOOGL) ha guadagnato l’1,8% in attesa della pubblicazione dei risultati trimestrali, prevista dopo la chiusura dei mercati.
Sul fronte degli scambi, i titoli in rialzo hanno nettamente superato quelli in calo, con un rapporto di 4,59 a 1 al New York Stock Exchange e di 2,48 a 1 sul Nasdaq.
L’S&P 500 ha registrato 3 nuovi massimi e 4 nuovi minimi nelle ultime 52 settimane, mentre il Nasdaq Composite ha segnato 29 nuovi massimi e 40 nuovi minimi nello stesso periodo.
Fonte: investing.com
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