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Wall Street rimbalza, ma la fiducia economica vacilla


Venerdì le Borse statunitensi hanno registrato un deciso rimbalzo, grazie a un’ondata di acquisti da parte degli investitori alla ricerca di occasioni dopo una settimana turbolenta. L’escalation della guerra commerciale voluta dal presidente Donald Trump ha alimentato i timori di recessione, riducendo l’appetito per il rischio.


Un ampio rally ha spinto in rialzo tutti e tre i principali indici azionari statunitensi, trainati soprattutto dalle megacap tecnologiche recentemente penalizzate, che hanno messo a segno una solida rimonta. Tutti i cosiddetti "Magnificent 7", i titoli legati all’intelligenza artificiale e al momentum, hanno chiuso in positivo, anche se sei di essi restano in calo da inizio anno.


Il comparto dei semiconduttori ha brillato con un progresso del 2,8%, mentre il gruppo FANG – che raccoglie alcuni tra i principali titoli tech a crescita rapida – è salito del 2,7%.


Nonostante il rimbalzo, l’S&P 500 e il Nasdaq restano avviati verso la quarta settimana consecutiva in perdita, mentre il Dow Jones si avvia a registrare il terzo calo settimanale di fila.


I dati positivi sull’inflazione pubblicati mercoledì e giovedì sono stati oscurati dalle crescenti incertezze legate all’approccio imprevedibile della Casa Bianca in politica commerciale, incluse le minacce quotidiane di nuove tariffe contro i principali partner degli Stati Uniti.


Questo clima di incertezza ha spinto molti investitori a rifugiarsi in asset più sicuri, facendo volare per la prima volta nella storia il prezzo dell’oro oltre i 3.000 dollari l’oncia.


Le crescenti preoccupazioni del mercato sono state confermate da un rapporto allarmante dell'Università del Michigan, che ha evidenziato un netto peggioramento del sentiment dei consumatori, venuti ai minimi degli ultimi due anni. Inoltre, le aspettative di aumento dell'anno sono aumentate al 4,9%, segnalando un crescente pessimismo tra le famiglie statunitensi.


Questo quadro negativo trova riscontro anche in altri sondaggi recenti, come quello condotto da Reuters/Ipsos l'11 e 12 marzo, secondo cui il 57% degli americani ritiene che le politiche di Donald Trump arrecheranno più danni che benefici al Paese.


Il Dow Jones Industrial Average è salito di 584,51 punti, ovvero l'1,43%, a 41.398,08, l'S&P 500 ha guadagnato 101,17 punti, ovvero l'1,83%, a 5.622,69 e il Nasdaq Composite è salito di 393,91 punti, ovvero il 2,28%, a 17.696,92.


Nonostante queste preoccupazioni, tutti gli 11 principali settori dell'S&P 500 si sono chiusi in positivo, con l'energia e la tecnologia in testa ai guadagni percentuali.


In particolare, Tesla (NASDAQ: TSLA) ha guadagnato il 3,7% dopo la notizia secondo cui l'azienda avrebbe nel programma di produrre a Shanghai una versione più economica del suo bestseller Model Y, con l'obiettivo di recuperare terreno perso nella guerra dei prezzi in Cina, suo secondo mercato per importanza.


Nvidia (NASDAQ: NVDA) ha messo a segno un rialzo del 4,4% in attesa della GPU Technology Conference (GTC) della prossima settimana, che si concluderà con l'atteso keynote del CEO Jensen Huang.


Sul fronte dei volumi, i titoli in rialzo hanno nettamente superato quelli in calo: al NYSE il rapporto è stato di 4,84 a 1, con 62 nuovi massimi e 79 nuovi minimi.


Sul Nasdaq, 3.277 titoli hanno chiuso in positivo contro 1.041 in ribasso, con un rapporto di 3,15 a 1 a favore dei rialzi.


L'S&P 500 ha toccato un nuovo massimo a 52 settimane, accompagnato da cinque nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 31 nuovi massimi e 142 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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