
Martedì, i principali indici di Wall Street hanno mostrato un andamento volatile e più contenuto, dopo che l'S&P 500 e il Nasdaq avevano toccato livelli record nella sessione precedente. L'attenzione degli investitori si concentra ora su un rapporto cruciale sull'occupazione, atteso per la fine della settimana, e sui commenti dei funzionari della Federal Reserve.
Le attese sono puntate sui dati mensili delle buste pagate in uscita venerdì, un indicatore chiave per valutare le prossime mosse della Fed sui tassi di interesse.
Mercoledì, inoltre, è prevista la pubblicazione del rapporto sulle buste paga del settore privato a novembre.
Nel frattempo, un rapporto del Dipartimento del Lavoro ha evidenziato un aumento moderato delle posizioni lavorative vacanti a ottobre e un calo dei licenziamenti, segnalando che il mercato del lavoro sta rallentando in modo graduale e ordinato.
Alle 11:36 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 169,17 punti, o dello 0,37%, a 44.615,46, l'S&P 500 ha perso 6,98 punti, o dello 0,11%, a 6.040,22 e il Nasdaq Composite ha guadagnato 22,13 punti, o dello 0,12%, a 19.427,37, raggiungendo brevemente un massimo storico.
Sette degli 11 principali sottosettori dell'S&P 500 hanno chiuso in ribasso, con i titoli industriali in calo dello 0,9%, guidando le perdite.
Martedì l'attenzione sarà anche rivolta ai commenti del presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, e del governatore della Fed, Adriana Kugler, che offrono indicazioni sulle prossime mosse della politica monetaria.
Lunedì, il governatore della Fed Christopher Waller ha dichiarato di essere favorevole, "per il momento", a un ulteriore taglio dei tassi di interesse entro la fine del mese. Tuttavia, il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che è ancora troppo presto per definire quale sarà la prossima mossa della banca centrale.
Intanto, nella sessione precedente, il Nasdaq e l'S&P 500 hanno raggiunto nuovi record di chiusura, proseguendo il rally tecnologico che si è esteso anche a dicembre, dopo l'ottima performance registrata a novembre dalle azioni statunitensi.
L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato alla Casa Bianca dopo le elezioni dello scorso mese, con il partito repubblicano che ha conquistato la maggioranza in entrambe le camere del Congresso, spingendo al rialzo i mercati azionari a novembre.
Gli analisti attribuiscono l'ottimismo alle potenziali politiche di Trump, tra cui tagli fiscali e deregolamentazione, viste come favorevoli per le azioni. Tuttavia, rimangono preoccupazioni sull'impatto negativo dei dati, che potrebbero alimentare pressioni inflazionistiche e innescare una guerra commerciale a livello globale.
Le azioni di società sudcoreane quotate negli Stati Uniti hanno subito un calo, con l'iShares MSCI South Korea ETF in ribasso del 3%, dopo che il presidente Yoon Suk Yeol ha dichiarato la legge marziale in Corea del Sud.
Tesla (NASDAQ: TSLA) ha perso l'1,5%, in seguito alla pubblicazione di dati che mostrano un calo del 4,3% su base annua delle vendite di veicoli elettrici prodotti in Cina, scese a 78.856 unità nel mese di novembre.
Zscaler (NASDAQ: ZS) ha ceduto il 5,7% dopo che gli analisti hanno evidenziato che le previsioni di fatturato per il secondo trimestre dell'azienda di cybersecurity si sono rivelate deludenti.
US Steel ha registrato un calo del 7,9% in seguito alle dichiarazioni di Donald Trump, che ha ribadito la sua opposizione all'acquisizione della società da parte di Nippon Steel, un'operazione valutata 15 miliardi di dollari.
Sul NYSE, le azioni in ribasso hanno superato quelle in rialzo con un rapporto di 1,62 a 1, mentre sul Nasdaq il rapporto è stato di 1,89 a 1.
L'S&P 500 ha segnato 20 nuovi massimi e due nuovi minimi nelle ultime 52 settimane, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 82 nuovi massimi e 68 nuovi minimi nello stesso periodo.
Fonte: investing.com
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