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Wall Street in calo: S&P 500 e Nasdaq avviano il 2025 in negativo, pesano i dazi e i declassamenti


Giovedì Wall Street ha chiuso in ribasso, con gli investitori alle prese con l’ultimo annuncio sui dazi commerciali del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha colpito duramente le azioni di General Motors (NYSE: GM) e Ford.


Mercoledì, Trump ha presentato il suo piano per introdurre una tariffa del 25% sulle auto e sui camion leggeri importati a partire dal 3 aprile, mentre i dazi sui ricambi auto entreranno in vigore il 3 maggio. Gli investitori si preparano inoltre all’ondata di tariffe reciproche che il presidente intende annunciare mercoledì, sebbene abbia lasciato intendere una possibile flessibilità.


General Motors ha registrato un calo del 7%, mentre Ford è scesa del 3,25%. Anche i produttori di componenti per auto Aptiv (NYSE: APTV) e BorgWarner (NYSE: BWA) hanno subito perdite di circa il 5%.


Tesla (NASDAQ: TSLA), invece, ha guadagnato l’1,4%, con gli investitori che puntano sul fatto che il produttore di veicoli elettrici potrebbe risentire meno dei dazi, grazie alla produzione prevalentemente nazionale.


Le mutevoli politiche commerciali di Trump stanno alimentando l’incertezza a Wall Street, con il timore di interruzioni nelle catene di approvvigionamento, investimenti ridotti e l’ombra dell’inflazione che minaccia la crescita economica globale.


L' S&P 500 è sceso dello 0,17% a 5.702,43 punti.

Il Nasdaq è sceso dello 0,22% a 17.859,43 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,27% a 42.339,75 punti.


Sette degli undici indici settoriali dell’S&P 500 hanno chiuso in ribasso, con il settore energetico in testa alle perdite, segnando un calo dello 0,92%, seguito dal settore informatico, in flessione dello 0,44%.


Nella scorsa settimana, il numero di americani che hanno presentato nuove richieste per i sussidi di disoccupazione è diminuito, mentre il tasso di disoccupazione sembra essere rimasto stabile a marzo.


Giovedì, inoltre, la crescita del prodotto interno lordo per il quarto trimestre è stata rivista al rialzo al 2,4%, superando la stima del 2,3% emersa da un sondaggio Reuters.


Venerdì l’attenzione degli investitori sarà rivolta all’indice dei prezzi delle spese per consumi personali di febbraio, l’indicatore di inflazione di riferimento per la Federal Reserve.


Nel frattempo, i trader hanno ridotto la loro esposizione alle azioni statunitensi, con l’S&P 500 in calo di circa il 7% rispetto al massimo storico di chiusura del 19 febbraio. Il Nasdaq, invece, resta in ribasso di circa l’11% rispetto al suo picco del 16 dicembre.


Sia l’S&P 500 che il Nasdaq si avviano a chiudere il primo trimestre del 2025 in territorio negativo, con l’S&P 500 pronto a segnare il suo primo calo trimestrale dopo sei trimestri consecutivi di crescita.


Giovedì è previsto l’intervento dei responsabili delle politiche della Fed, Susan Collins e Thomas Barkin, che condivideranno le loro prospettive economiche.


Advanced Micro Devices (NASDAQ: AMD) ha perso il 3,4% dopo che Jefferies ha declassato il titolo da "acquista" a "mantieni", contribuendo al calo di circa il 2% dell’indice dei chip PHLX.


Nel complesso, i titoli in ribasso hanno superato quelli in rialzo nell’S&P 500 con un rapporto di 1,3 a 1.


L’S&P 500 ha registrato 15 nuovi massimi e sette nuovi minimi, mentre il Nasdaq ha segnato 31 nuovi massimi e 175 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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