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Wall Street in caduta: Nasdaq vicino alla correzione mentre la guerra commerciale spaventa i mercati


Martedì, i principali indici di Wall Street hanno chiuso in ribasso, con il Nasdaq, focalizzato sulla tecnologia, vicino a confermare una correzione. Gli investitori temono che l'intensificarsi della guerra commerciale tra gli Stati Uniti ei loro partner possano pesare sull'economia del Paese.


Il Nasdaq Composite si avvicina alla soglia della correzione, avendo registrato un calo del 10% rispetto al massimo storico di chiusura del 16 dicembre.


I titoli finanziari trascinano al ribasso tutti e tre gli indici principali, con il settore finanziario dell'S&P 500 che ha guidato le perdite con un -3,6%.


Le grandi banche di Wall Street, tra cui Citigroup (NYSE: C) e JPMorgan Chase & Co (NYSE: JPM), hanno perso rispettivamente il 7,4% e il 4,8%, facendo scendere l'indice bancario del 5,5%.


L'indice di volatilità del mercato CBOE è salito di 1,99 punti, raggiungendo il livello più alto degli ultimi due mesi.


A innescare l'ultima ondata di vendite è stata l'imposizione da parte degli Stati Uniti di nuove tariffe sulle importazioni da Messico e Canada, oltre al raddoppio dei dazi sui prodotti cinesi, entrati in vigore martedì.


Pechino ha reagito con tariffe aggiuntive sulle statunitensi, mentre il Canada ha annunciato dazi del 25% su alcuni prodotti provenienti dagli USA con effetto immediato.


Il conflitto commerciale tra le due maggiori economie globali potrebbe mettere a rischio circa 2,2 trilioni di dollari di scambi annuali.


Alle 11:47 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 698,44 punti, ovvero l'1,62%, a 42.492,80, l'S&P 500 ha perso 88,03 punti, ovvero l'1,50%, a 5.761,69 e il Nasdaq Composite ha perso 210,73 punti, ovvero l'1,15%, a 18.139,46.


Ford (NYSE: F) e General Motors (NYSE: GM), entrambe con ampie catene di fornitura nel Nord America, hanno registrato cali rispettivamente del 3% e del 3,6%, mentre il settore immobiliare ha toccato il livello più basso dell'ultimo anno.


Tra i principali titoli del Nasdaq, Nvidia (NASDAQ: NVDA) e Meta (NASDAQ: META) hanno chiuso in ribasso, mentre Tesla (NASDAQ: TSLA) ha perso il 5,8% a seguito di dati deludenti sulle vendite mensili in Cina.


Gli investitori temono che l'aumento dei sovrapprezzi possa alimentare le pressioni inflazionistiche, ridurre la domanda e comprimere i profitti aziendali, proprio mentre gli ultimi dati economici segnalano un possibile rallentamento dell'economia. L'indice Russell 2000, che misura la performance delle piccole e medie imprese statunitensi, è sceso del 2%.


Secondo i dati di LSEG, i trader hanno inoltre aumentato le previsioni su un possibile taglio dei tassi di interesse, con la Federal Reserve ora attesa a ridurre il costo del denaro di almeno 25 punti base entro dicembre.


L'attenzione è ora rivolta ai commenti del presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, previsti più tardi nella giornata, che potrebbero offrire indicazioni sulla posizione della banca centrale in materia di politica monetaria.


Le azioni delle società minerarie di lingotti statunitensi, come Harmony Gold Mining (JO: HARJ), sono salite del 3,7%, spinte dall'aumento del prezzo dell'oro, mentre gli investitori si rifugiavano in asset sicuri.


Target ha ceduto il 5,8% dopo aver previsto vendite comparabili per l'intero anno inferiori alle aspettative del mercato.


Best Buy (NYSE: BBY) ha subito un crollo del 15,3% a seguito di una previsione pessimistica, mentre Walgreens è balzato del 6,6% dopo un rapporto che suggerisce un possibile accordo di privatizzazione con Sycamore Partners.


Sul NYSE, i titoli in ribasso hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 4,66 a 1, mentre sul Nasdaq il rapporto è stato di 3,27 a 1.


Nelle ultime 52 settimane, l'S&P 500 ha segnato 38 nuovi massimi e 43 nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha registrato 19 nuovi massimi contro 571 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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