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Wall Street chiude contrastata: pesa Nike, vola Boeing, occhi puntati sulla “triple witching”


Venerdì le borse statunitensi hanno chiuso in calo, ma le perdite sono rimaste contenute rispetto ai minimi precedenti, grazie ad alcuni commenti del presidente Donald Trump che hanno alimentato le speranze che i dazi annunciati, in vigore da inizio aprile, possono rimanere meno gravosi del previsto.


Trump ha dichiarato che ci sarà una certa flessibilità nell'applicazione delle tariffe, aggiungendo che il suo rappresentante per il commercio estero parlerà con l'omologo cinese la prossima settimana. Il presidente ha anche ribadito l'intenzione di utilizzare i dazi come strumento per ridurre il disavanzo commerciale degli Stati Uniti con la Cina.


Negli ultimi tempi, i mercati finanziari hanno vissuto momenti di incertezza a causa dei continui cambiamenti nelle tempistiche e nell'entità delle tariffe, che hanno gettato un'ombra sulle prospettive degli utili societari e sulle future mosse della Federal Reserve in tema di politica monetaria.


Nonostante ciò, negli ultimi giorni si sono intravisti segnali di stabilizzazione: mercoledì l'S&P 500 ha guadagnato oltre l'1% dopo che la Fed ha lasciato invariati i tassi d'interesse, prefigurando due possibili tagli nel corso dell'anno.


Tuttavia, secondo Michael Arone, responsabile della strategia d'investimento presso State Street Global Advisors a Boston, resta motivo di preoccupazione il fatto che i tentativi degli investitori di sostenere il mercato azionario questa settimana non hanno avuto l'effetto desiderato.


Il presidente della Federal Reserve di Chicago, Austan Goolsbee, ha dichiarato che la banca centrale necessita di ulteriore tempo per valutare gli effetti delle politiche economiche dell'amministrazione Trump. Un messaggio simile è arrivato dal presidente della Fed di New York, John Williams, il quale ha sottolineato che non c'è alcuna urgenza nel modificare l'attuale orientamento della politica monetaria.


Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 82,33 punti, ovvero lo 0,20%, a 41.870,99, l' S&P 500 ha perso 17,49 punti, ovvero lo 0,31%, a 5.645,40 e il Nasdaq Composite ha perso 15,51 punti, ovvero lo 0,09%, a 17.676,26. 


L'indice S&P era sceso fino all'1,06% in mattinata.


Con l'avvicinarsi della nuova stagione degli utili, prevista per il prossimo mese, numerose aziende hanno rivisto al ribasso le proprie tempi. FedEx (NYSE: FDX) ha registrato un calo del 6,5% dopo aver ridotto le previsioni sui ricavi e sugli utili annuali, attribuendo la decisione alla persistente debolezza e all'incertezza che caratterizzano il settore industriale negli Stati Uniti.


Anche UPS ha chiuso in calo, perdendo il 2,2%. Le società di consegna, spesso considerato un termometro dell'economia globale per via della loro esposizione a molteplici settori, hanno avuto un impatto negativo sull'indice Dow Jones dei Trasporti, che ha perso lo 0,4% dopo aver toccato un minimo intraday del -2,7%.


A gravare ulteriormente sul comparto dei trasporti sono state le compagnie aeree, tra cui Delta e United, penalizzate dalla temporanea chiusura dell'aeroporto londinese di Heathrow, che ha innescato disagi e tensioni nel settore a livello internazionale.


Nike (NYSE: NKE) ha perso il 5,7%, risultando il titolo peggiore tra i componenti del Dow Jones Industrial Average, dopo aver previsto un calo dei ricavi nel quarto trimestre più marcato rispetto alle stime degli analisti.


Il settore dei materiali ha guidato le perdite tra gli 11 comparti dell'S&P 500, registrando una flessione superiore all'1%. In particolare, Nucor Corp (NYSE: NUE) è arretrata di oltre il 5% dopo aver comunicato una previsione sugli utili del primo trimestre inferiore alle attese.


In controtendenza, Boeing (NYSE: BA) è salita del 4,4% grazie all'assegnazione da parte del presidente Trump di un contratto per la produzione del più avanzato jet da combattimento per l'aeronautica militare statunitense, superando Lockheed Martin (NYSE: LMT), che ha invece ceduto il 6,1%.


La seduta di venerdì è coincisa anche con la cosiddetta “triple witching”, ovvero la scadenza simultanea dei contratti derivati ​​trimestrali su azioni, opzioni su indici e futures, un evento che ha contribuito ad aumentare la volatilità sui mercati.


Sulla base settimanale, l'S&P 500 è in rotta per interrompere una serie di quattro settimane consecutive in calo, mentre il Nasdaq si avvia verso la quinta settimana negativa di fila, la striscia più lunga da quasi tre anni.


Alla Borsa di New York, il numero dei titoli in ribasso ha superato quello dei titoli in rialzo con un rapporto di 2,22 a 1, mentre al Nasdaq il rapporto è stato di 1,64 a 1.


L'S&P 500 ha registrato nove nuovi massimi e 16 nuovi minimi nelle ultime 52 settimane; il Nasdaq Composite ha invece toccato 25 nuovi massimi e ben 171 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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