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Wall Street arretra tra tensioni commerciali e attesa per la Fed


Martedì i principali indici di Wall Street hanno chiuso in calo, mentre gli investitori restano cauti di fronte all’incertezza legata ai dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump e in attesa della decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse prevista per questa settimana.


Trump ha dichiarato lunedì sera che entro le prossime due settimane intende introdurre nuove tariffe sui prodotti farmaceutici, l’ultima mossa in una serie di politiche commerciali che negli ultimi mesi hanno agitato i mercati finanziari globali.


Le azioni di Eli Lilly (NYSE: LLY) e Merck (NSE: PROR) hanno registrato un calo superiore al 3%, mentre Pfizer (NYSE: PFE) ha perso l’1,7% a seguito dell’annuncio.


Tuttavia, gli indici hanno recuperato parte delle perdite dopo che il Segretario al Tesoro, Scott Bessent, ha lasciato intendere che potrebbero essere annunciati nuovi accordi commerciali già nei prossimi giorni.


L’incertezza legata ai dazi ha portato consumatori, imprese e persino la Federal Reserve ad adottare un approccio prudente.


Martedì ha preso il via la riunione di due giorni della Fed, da cui non sono attese modifiche ai tassi d’interesse. Tuttavia, gli investitori seguiranno con attenzione le dichiarazioni dei funzionari per cogliere eventuali segnali su possibili allentamenti della politica monetaria nel corso dell’anno.


Secondo i dati di LSEG, i mercati stanno attualmente prezzando un taglio dei tassi di 25 punti base solo a partire da luglio.


Alle 11:42 ET, il Dow Jones Industrial Average è sceso di 168,75 punti, ovvero dello 0,40%, a 41.053,76, l' S&P 500 ha perso 20,39 punti, ovvero dello 0,36%, a 5.629,99 e il Nasdaq Composite ha perso 90,30 punti, ovvero dello 0,51%, a 17.753,95.


Sul fronte settoriale, la maggior parte dei comparti dell’S&P 500 ha chiuso in ribasso, con il settore sanitario in calo dell’1,7%, risultando il più penalizzato.


In controtendenza, Constellation Energy (NASDAQ: CEG) ha guadagnato il 9,8% dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali, contribuendo a spingere al rialzo dell’1,5% il settore dei servizi di pubblica utilità.


Le azioni di Palantir Technologies (NASDAQ: PLTR) sono crollate del 12,5%, segnando la peggiore performance dell’S&P 500, dopo che i risultati trimestrali hanno deluso le aspettative degli investitori: l’aumento dei ricavi è stato contenuto e gli utili si sono attestati in linea con le previsioni.


Ford Motor (NYSE: F) è stata l’ultima azienda a sospendere le proprie previsioni annuali, seguendo l’esempio di numerose altre imprese che avevano ritirato le guidance ad aprile. Nonostante ciò, il titolo ha invertito la rotta rispetto alle perdite registrate nel pre-market, chiudendo con un rialzo di circa il 4% in un contesto di mercato volatile.


Secondo Hackett, l’incertezza degli investitori riflette una situazione complessa per Ford, stretta tra dinamiche tariffarie in evoluzione. Tuttavia, i recenti commenti del presidente Trump, secondo cui l’industria automobilistica trarrà grandi benefici dalle nuove misure, sono stati accolti con favore dal mercato.


In un contesto di incertezza commerciale, a marzo le aziende hanno aumentato le importazioni di beni, spingendo il disavanzo commerciale statunitense a un nuovo record di 140,5 miliardi di dollari.


Le azioni di DoorDash (NASDAQ: DASH) sono scese del 7,2% dopo l’annuncio dell’acquisizione di Deliveroo (OTC: DROOF), in un’operazione che valuta la rivale britannica circa 2,9 miliardi di sterline (pari a 3,86 miliardi di dollari). Nonostante i ricavi trimestrali abbiano superato le previsioni, l’operazione non ha convinto gli investitori.


Alla Borsa di New York, i titoli in calo hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 1,12 a 1, mentre sul Nasdaq il rapporto è stato di 1,62 a 1.


Nell’arco delle ultime 52 settimane, l’S&P 500 ha registrato 7 nuovi massimi e 6 nuovi minimi, mentre il Nasdaq Composite ha segnalato 17 nuovi massimi e 75 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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