Trump minaccia di tagliare i contratti federali di Musk: una rottura da miliardi di dollari
- piscitellidaniel
- 6 giu
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La relazione tra Donald Trump ed Elon Musk, un tempo solida e strategica, si è trasformata in un conflitto aperto che minaccia di avere ripercussioni significative sia sul piano politico che economico. Al centro della disputa c'è il "Big Beautiful Bill", una legge di bilancio promossa dall'amministrazione Trump che ha suscitato la ferma opposizione di Musk. Il magnate ha criticato il provvedimento definendolo una "abominevole porcheria", accusando il presidente di aver approvato una legge che aumenta il deficit federale e mina gli sforzi di contenimento della spesa pubblica portati avanti dal Dipartimento per l'Efficienza del Governo (DOGE), da lui stesso guidato fino a pochi giorni fa.
La reazione di Trump non si è fatta attendere: il presidente ha minacciato di revocare i contratti federali e i sussidi destinati alle aziende di Musk, tra cui Tesla e SpaceX, sostenendo che ciò permetterebbe di risparmiare "miliardi e miliardi di dollari". Questa dichiarazione ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari: le azioni di Tesla hanno subito un crollo del 14%, con una perdita di capitalizzazione di circa 152 miliardi di dollari, mentre la criptovaluta associata a Trump ha perso il 12% del suo valore.
La tensione tra i due è ulteriormente aumentata quando Musk ha accusato Trump di essere coinvolto nel caso Epstein, suggerendo che il presidente stia nascondendo informazioni compromettenti. In risposta, Trump ha definito Musk "pazzo" e ha insinuato che il suo comportamento sia motivato dalla frustrazione per la perdita di influenza politica.
Le implicazioni economiche di questa faida sono notevoli. SpaceX, ad esempio, ha in corso contratti con il governo degli Stati Uniti per un valore stimato di 22 miliardi di dollari, che includono collaborazioni con la NASA e il Dipartimento della Difesa. La minaccia di Trump di revocare questi accordi potrebbe avere conseguenze significative per l'industria spaziale americana e per la posizione di leadership di SpaceX nel settore.
Anche Tesla potrebbe risentire delle decisioni dell'amministrazione Trump. La nuova legge di bilancio prevede l'eliminazione dei crediti d'imposta per i veicoli elettrici, una misura che potrebbe ridurre la competitività dell'azienda nel mercato automobilistico. Musk ha criticato questa scelta, sottolineando l'incoerenza di eliminare gli incentivi per le energie rinnovabili mentre si mantengono i sussidi per l'industria dei combustibili fossili.
Sul fronte politico, la rottura tra Trump e Musk potrebbe avere ripercussioni anche all'interno del Partito Repubblicano. Musk, che aveva sostenuto finanziariamente la campagna di Trump con donazioni per oltre 250 milioni di dollari, ha ora espresso il suo sostegno all'impeachment del presidente e ha suggerito la creazione di un nuovo partito centrista. Queste dichiarazioni potrebbero influenzare l'elettorato e la base di sostenitori del partito, già divisa su diverse questioni politiche.
In questo contesto, la posizione del Dipartimento per l'Efficienza del Governo (DOGE) è diventata sempre più controversa. Creato all'inizio del secondo mandato di Trump con l'obiettivo di modernizzare l'amministrazione federale e ridurre gli sprechi, il DOGE è stato guidato da Musk fino alla sua recente uscita. Durante il suo mandato, il dipartimento ha cancellato centinaia di contratti governativi, risparmiando miliardi di dollari, ma attirando anche critiche per la mancanza di trasparenza e per i potenziali conflitti di interesse legati alle attività imprenditoriali di Musk.
La situazione attuale evidenzia le difficoltà di mantenere separati gli interessi pubblici da quelli privati, soprattutto quando figure di spicco del mondo imprenditoriale assumono ruoli di rilievo all'interno dell'amministrazione. La faida tra Trump e Musk rappresenta un caso emblematico di come le alleanze politiche basate su interessi comuni possano rapidamente trasformarsi in conflitti aperti quando le priorità divergono.
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