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Trump firma ordine esecutivo per ridurre i prezzi dei farmaci fino all'80%: impatto globale e reazioni contrastanti

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo volto a ridurre significativamente i prezzi dei farmaci da prescrizione, con tagli previsti tra il 30% e l'80%. La misura si basa sul principio della "nazione più favorita", che prevede che gli Stati Uniti paghino per i farmaci lo stesso prezzo più basso applicato in qualsiasi altro paese sviluppato. Attualmente, gli Stati Uniti spendono circa 400 miliardi di dollari all'anno per i farmaci da prescrizione, spesso pagando fino a dieci volte di più rispetto ad altri paesi. 


L'ordine esecutivo incarica il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani di allineare i pagamenti di Medicare per i farmaci somministrati negli studi medici, come i trattamenti oncologici, ai prezzi più bassi pagati da qualsiasi altra nazione economicamente avanzata. Questa mossa riprende un'iniziativa simile del primo mandato di Trump, bloccata dai tribunali durante l'amministrazione Biden. L'obiettivo è ridurre la spesa significativa degli Stati Uniti per tali farmaci, che nel 2021 ammontava a oltre 33 miliardi di dollari. Tuttavia, l'ordine esclude i farmaci comuni acquistati in farmacia. 


L'annuncio ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari globali. Le azioni delle principali aziende farmaceutiche statunitensi, come AbbVie, Amgen, Pfizer, Eli Lilly e Merck, hanno registrato cali tra il 2,1% e il 3,6%. Anche le aziende europee, tra cui AstraZeneca, GSK e Roche, hanno subito perdite tra il 3,3% e il 6,8%. I titoli farmaceutici in Australia, India e Giappone hanno mostrato declini, con Daiichi Sankyo che ha perso oltre l'8%. 


In India, le azioni delle aziende farmaceutiche sono diminuite dell'1,6%, con Sun Pharma che ha guidato le perdite con un calo del 4,6%, mentre Zydus Life e Cipla hanno registrato diminuzioni dello 0,7% ciascuna. Divi’s Laboratories e Lupin sono scese del 2% ciascuna, e Biocon ha perso quasi il 3%. Gli analisti hanno osservato che un taglio drastico dei prezzi influenzerebbe immediatamente i farmaci di marca e, successivamente, il mercato dei generici, riducendo la dimensione potenziale dei nuovi mercati farmaceutici. Gli Stati Uniti rappresentano circa un terzo delle esportazioni farmaceutiche dell'India, che nell'ultimo anno fiscale hanno totalizzato circa 9 miliardi di dollari. 


Il settore farmaceutico ha espresso preoccupazioni riguardo all'ordine esecutivo. Le aziende sostengono che prezzi più bassi potrebbero danneggiare l'innovazione e che le politiche di controllo dei prezzi esteri influenzano ingiustamente il mercato statunitense. Trump ha criticato il potere di lobbying dell'industria farmaceutica, promettendo che né lui né il Partito Repubblicano saranno influenzati dalle donazioni elettorali, e ha promesso prezzi più equi per l'assistenza sanitaria americana. 


L'ordine esecutivo rappresenta una delle azioni più significative dell'amministrazione Trump per affrontare l'alto costo dei farmaci negli Stati Uniti. Sebbene l'implementazione completa richiederà tempo e potrebbe affrontare sfide legali, la mossa segna un cambiamento radicale nella politica dei prezzi dei farmaci e potrebbe avere implicazioni durature per il settore sanitario globale.

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