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Svizzera: il ruolo di mediazione tra USA e CINA



Karin Keller-Sutler
Karin Keller-Sutler

Nel fine settimana a Ginevra inizieranno nuovi negoziati tra Stati Uniti e Cina per cercare di allentare le tensioni della guerra commerciale in corso. Il ministro dell’Economia svizzero Guy Parmelin ha annunciato la possibilità di una sospensione reciproca dei dazi durante i colloqui, segnalando un’apertura al dialogo tra le due potenze. La Svizzera, in qualità di paese neutrale, si conferma un attore chiave nella mediazione internazionale.

Anche la presidente svizzera Karin Keller-Sutter ha sottolineato l’intenzione di accelerare le trattative, dopo un incontro con funzionari statunitensi. L’Organizzazione mondiale del commercio ha espresso sostegno all’iniziativa, definendola un passo costruttivo per la stabilità globale. Secondo la direttrice generale Ngozi Okonjo-Iweala, mantenere un dialogo costante tra USA e Cina è essenziale per evitare divisioni geopolitiche e preservare la crescita economica.

Nel frattempo, dagli Stati Uniti arrivano segnali contrastanti. Donald Trump ha parlato di una possibile riduzione dei dazi su Pechino fino all’80%, dopo aver inizialmente difeso tariffe molto più alte. Secondo alcune fonti, l’amministrazione starebbe valutando un taglio drastico, potenzialmente fino al 50%, come gesto di distensione e stimolo a una risposta cinese simmetrica.

Tuttavia, la Casa Bianca ha chiarito che la tariffa base del 10%, introdotta da Trump, rimarrà invariata per tutti i Paesi. Questa linea suggerisce che eventuali riduzioni più ampie saranno subordinate al successo dei negoziati in corso, lasciando aperta la possibilità di un accordo più strutturato e reciproco tra Washington e Pechino.

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