Stellantis e l'impatto delle politiche commerciali su Canada e Messico: implicazioni per l'Italia
- piscitellidaniel
- 28 mar
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Stellantis, uno dei principali gruppi automobilistici mondiali, sta affrontando sfide significative legate alle recenti politiche commerciali internazionali, in particolare riguardo ai dazi imposti sulle importazioni da Canada e Messico. Queste dinamiche hanno sollevato interrogativi sull'impatto che tali misure potrebbero avere sulle operazioni del gruppo in Italia e sulle strategie future dell'azienda.
Le dichiarazioni di John Elkann sulle produzioni in Canada e Messico
John Elkann, presidente di Stellantis e alla guida del Comitato esecutivo ad interim, ha recentemente affrontato il tema dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni automobilistiche da Canada e Messico. Durante una call a commento dei risultati del 2024, Elkann ha sottolineato che Stellantis ha sostenuto le politiche volte a promuovere l'industria manifatturiera americana, evidenziando gli investimenti annunciati negli Stati Uniti all'inizio della nuova amministrazione. Ha inoltre affermato che i prodotti realizzati in Canada e Messico, contenendo componenti statunitensi, dovrebbero rimanere esenti da dazi. Elkann ha anche evidenziato la necessità di colmare le lacune normative che permettono l'ingresso negli Stati Uniti di veicoli privi di componenti americani.
Minacce di dazi e impatto sul titolo Stellantis
Le minacce di nuovi dazi da parte del presidente eletto Donald Trump hanno influenzato negativamente il titolo Stellantis. Trump ha annunciato l'intenzione di imporre dazi del 25% su tutti i prodotti importati dal Messico e dal Canada, oltre a un ulteriore 10% su quelli provenienti dalla Cina. Queste dichiarazioni hanno causato una significativa flessione del titolo Stellantis a Piazza Affari, evidenziando le preoccupazioni degli investitori riguardo alle possibili ripercussioni sulle operazioni del gruppo.
Declino delle consegne e fermo della produzione
Stellantis ha annunciato una previsione di calo delle consegne del 20% nel terzo trimestre del 2024, superiore alla diminuzione delle vendite ai clienti finali nello stesso periodo. Questa contrazione è stata attribuita a iniziative temporanee di riduzione delle scorte presso la rete. Inoltre, il gruppo ha comunicato ai sindacati la decisione di fermare la produzione in alcuni stabilimenti italiani, tra cui Pomigliano d'Arco, Termoli e Pratola Serra, nel mese di novembre. Queste misure sono state adottate per adeguare la produzione alle condizioni di mercato e garantire una gestione efficiente delle risorse.
Perdita di quota di mercato in Italia e in Europa
Oltre alle sfide legate alle politiche commerciali internazionali, Stellantis sta affrontando una diminuzione delle immatricolazioni in Italia e in Europa. A novembre, il marchio Fiat ha registrato un calo del 41% nelle vendite rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, scendendo sotto la soglia del 10% di quota di mercato. Fattori come l'attesa per nuovi modelli e la transizione verso veicoli elettrici hanno contribuito a questa flessione. Questa situazione solleva interrogativi sulla tenuta occupazionale negli stabilimenti italiani, come quelli di Melfi e Cassino, attualmente in fase di transizione tra vecchie e nuove architetture produttive.
Strategie future e sfide per Stellantis
Di fronte a queste sfide, Stellantis dovrà elaborare strategie efficaci per mitigare l'impatto delle politiche commerciali sui suoi stabilimenti in Canada e Messico, garantendo al contempo la competitività delle sue operazioni in Italia. La capacità del gruppo di adattarsi a un contesto globale in evoluzione sarà determinante per il suo successo futuro.
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