Separazione delle carriere: la maggioranza accelera, il disegno di legge approda in Aula al Senato
- piscitellidaniel
- 7 mag
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Avanzamento dell'iter parlamentare
Il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati, fortemente voluto dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e sostenuto dalla maggioranza di governo, ha ricevuto il primo via libera dalla Camera dei Deputati il 16 gennaio 2025, con 174 voti favorevoli, 92 contrari e 5 astenuti. Il provvedimento è ora atteso in Aula al Senato, dove la maggioranza intende accelerare l'iter legislativo per portare a compimento la riforma entro la fine della legislatura.
Contenuti principali della riforma
La riforma prevede la modifica del Titolo IV della Costituzione, con l'obiettivo di separare le carriere dei magistrati requirenti (pubblici ministeri) e giudicanti (giudici). A tal fine, si propone l'istituzione di due distinti Consigli Superiori della Magistratura (CSM): uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri. I componenti di entrambi i CSM sarebbero selezionati attraverso un sistema di sorteggio, al fine di ridurre l'influenza delle correnti interne alla magistratura. Inoltre, è prevista l'istituzione di un'Alta Corte disciplinare, composta da 15 membri (12 estratti a sorte e 3 nominati dal Presidente della Repubblica), con il compito di giudicare le questioni disciplinari relative ai magistrati.
Posizioni favorevoli alla riforma
Il ministro Nordio ha definito la separazione delle carriere come "la madre di tutte le riforme", sottolineando la necessità di spezzare il legame patologico delle correnti all'interno della magistratura. Secondo Nordio, la riforma garantirà una maggiore indipendenza e imparzialità del sistema giudiziario, rafforzando la fiducia dei cittadini nella giustizia.
Forza Italia, da sempre sostenitrice della separazione delle carriere, ha accolto con entusiasmo l'avanzamento del disegno di legge. Il vicepremier Antonio Tajani ha dichiarato che la riforma rappresenta un passo importante verso un sistema giudiziario più equo e trasparente, dedicando il provvedimento alla memoria di Silvio Berlusconi, che aveva sempre sostenuto questa battaglia politica.
Critiche e opposizioni
Nonostante il sostegno della maggioranza, la riforma ha suscitato forti critiche da parte dell'opposizione e di diversi esponenti del mondo giuridico. Il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) ha espresso un parere negativo sul disegno di legge, approvando una relazione che evidenzia gravi rischi e criticità derivanti dalla separazione tra pubblici ministeri e giudici. Secondo il CSM, la riforma potrebbe compromettere l'indipendenza della magistratura e creare un sistema giudiziario meno equilibrato.
Anche l'Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha manifestato la propria contrarietà, definendo la riforma come un attacco all'autonomia e all'indipendenza della magistratura. Il segretario generale dell'ANM, Salvatore Casciaro, ha dichiarato che la riforma rappresenta una delle più gravi alterazioni della Costituzione negli ultimi 50 anni, gettando le basi per un possibile condizionamento del potere giudiziario da parte dell'esecutivo.
Prossimi passaggi e scenari futuri
Con l'approvazione alla Camera, il disegno di legge passa ora all'esame del Senato, dove la maggioranza punta a ottenere un rapido via libera. Tuttavia, trattandosi di una riforma costituzionale, il provvedimento dovrà essere approvato in seconda lettura da entrambe le Camere a distanza di almeno tre mesi. In assenza di una maggioranza qualificata dei due terzi, sarà necessario sottoporre la riforma a referendum popolare.
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