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S&P 500 vicino al massimo storico mentre gli investitori hanno analizzato i dati aziendali e le decisioni di Trump


Giovedì l'indice S&P 500 si è avvicinato al massimo storico, mentre gli investitori hanno analizzato una varietà di risultati aziendali e i commenti del presidente Donald Trump, che non hanno fatto chiarezza sulle tanto attese politiche commerciali.


Intervenendo al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, Trump ha affermato di essere impegnato a contrastare l'inflazione, ridurre le tasse e potenziare la produzione di combustibili fossili negli Stati Uniti, ma non ha fornito dettagli concreti sui dazi proposti.


L'incertezza sulle politiche commerciali di Trump ha influenzato l'umore del mercato, soprattutto dopo che il presidente ha accennato all'eventualità di introdurre dazi sulle importazioni da Canada, Messico, Cina e Unione Europea, con un possibile annuncio previsto per il 1° febbraio. Tuttavia, gli analisti ritengono che le misure principali saranno probabilmente svelate il 1° aprile.


L'adozione di nuove tariffe potrebbe scatenare una guerra commerciale globale, intensificare le pressioni inflazionistiche e frenare il ritmo di allentamento della politica monetaria della Federal Reserve. Secondo i dati raccolti da LSEG, i trader prevedono che la Fed manterrà i tassi di interesse invariati almeno fino alla prima metà del 2025.


I rendimenti dei titoli del Tesoro a più lunga scadenza sono rimasti stabili dopo essere aumentati in mattinata.

Alle 11:57 ET, il Dow Jones Industrial Average è salito di 253,34 punti, ovvero lo 0,58%, a 44.411,02, l'S&P 500 ha guadagnato 8,71 punti, ovvero lo 0,14%, a 6.094,99 e il Nasdaq Composite ha perso 38,86 punti, ovvero lo 0,19%, a 19.970,48.


Sei degli undici settori dell’indice S&P 500 hanno chiuso in rialzo, con i servizi di pubblica utilità in aumento dello 0,7%. Il comparto energetico, dopo aver registrato guadagni iniziali, ha chiuso invariato, complice il calo dei prezzi del greggio a seguito dei commenti di Trump.


L’indice S&P 500 Banks è cresciuto dello 0,7%, raggiungendo un nuovo massimo storico.


Gli investitori si sono presi una pausa dopo che l’S&P 500 e il Dow avevano segnato sei sessioni positive su sette, con l’indice di riferimento che nella giornata precedente aveva toccato un massimo storico intraday per la prima volta in oltre un mese.


A sostenere i mercati è stato l’annuncio di Trump su un investimento privato di 500 miliardi di dollari in infrastrutture per l’intelligenza artificiale, insieme agli ottimi risultati di Netflix (NASDAQ: NFLX). Questi fattori hanno dato ulteriore slancio a una ripresa in atto dalla scorsa settimana, quando i dati avevano evidenziato un rallentamento dell’inflazione di fondo nonostante una robusta attività economica.


Tra i titoli tecnologici, Nvidia (NASDAQ: NVDA) ha perso lo 0,7% e Microsoft (NASDAQ: MSFT) lo 0,5%, a seguito dei forti guadagni della sessione precedente.


Sul fronte macroeconomico, un rapporto del Dipartimento del Lavoro ha registrato 223.000 richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, leggermente superiori alle 220.000 previste dagli analisti.


Sul fronte degli utili, GE Aerospace ha guadagnato il 7,3% dopo aver previsto per il 2025 utili superiori alle stime, mentre American Airlines (NASDAQ: AAL) ha perso il 7,3% a causa di previsioni per il 2025 inferiori alle aspettative.


La compagnia assicurativa sanitaria Elevance è aumentata del 2,2% dopo aver superato le stime di profitto per il quarto trimestre.


Electronic Arts (NASDAQ: EA) ha subito un calo del 17,2% dopo che l’editore di videogiochi ha rivisto al ribasso le sue previsioni sulle prenotazioni annuali.


Sul mercato azionario, le emissioni in rialzo hanno superato quelle in ribasso con un rapporto di 1,08 a 1 sul NYSE e di 1,07 a 1 sul Nasdaq.


L’indice S&P 500 ha registrato 24 nuovi massimi e sei nuovi minimi nelle ultime 52 settimane, mentre il Nasdaq Composite ha segnato 54 nuovi massimi e 88 nuovi minimi.




Fonte: investing.com

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